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Villa Arconati 21/7/2005
Luglio 2005.
Il mondo stava rapidamente cambiando.
Casa Marok si era trasformata in un ostello per tutti gli handicappati che venivano a vedere i concerti all'Extrafestival.
A Torino, gli Ultras del Toro fracassavano i coglioni all'intera città perché loro stavano in B. E con Ultras del Toro intendo KASTROX.
Ed a Villa Arconati, vicino a Castellazzo che è vicino a Bollate che è vicino a Milano, gli Elii sarebbero entrati nella storia eseguendo il primo DVD BRULÉ della loro lunga carriera: il video del concerto sarebbe stato masterizzato e venduto la sera stessa, immagini e suoni della serata sarebbero stati riversati in diretta in un dvd, per godere ancora, ancora e poi ancora.
Sarebbe bello replicare l'esperimento quando si va a troie...
Un giorno ci arriveranno.

Oh, con tutto ciò non voglio dire che avessi la minima intenzione di andare al concerto.
Va bene che sono fava, va bene che sono coglione, ma certo non fino al punto da fiondarmi in un posto in culo al mondo chiamato Castellazzo di Bollate per vedere una roba di Elio uguale a quella di due giorni prima.
Tanto più che sarebbe stato mandato in diretta in streaming su Rosso Alice: se proprio avessi voluto vederlo, avrei potuto farlo da casa e vaffankulo!

"Marok, vieni? - sussurrò Francy - ci siamo io e la minorenne Flo! Poi dormiamo tutti assieme, nel lettone..."
SI PARTE!
Per arrivare fino a Castellazzo, occorreva una cazzo di macchina e un cazzo di qualcuno che la guidasse.
Uollano mi rivelò che un suo amico, chiamato iCaraiCara era disponibile a prelevarci in stazione a Milano e portarci a destinazione.

Così, uscii di casa ed arrivai a Porta Susa armato delle migliori intenzioni, quando, con voce metallica a suo modo suadente, il signor Loquendo ci volle informare: "Il treno per Aosta proveniente da Torino Porta Nuova arriva e parte con un ritardo di mezz'ora!"
"AHAHAHAHA! SFIGATI! -
pensai - Io non vado ad Aosta, vado a Milano, gnègnègnègnègnè!"
Subito dopo, la stessa voce: "Il treno per Milano proveniente da Torino Porta Nuova arriva e parte con un ritardo di UN'ORA!"
PiombinoKastrox!
Un'ora di ritardo, per un treno che partiva dalla stazione a fianco!!!

Dieci minuti dopo, la stessa voce: "Tutti i treni provenienti da Torino Porta Nuova subiranno un RITARDO NON QUANTIFICABILE, a causa dell'occupazione dei binari da parte di un gruppo di manifestanti!"

Un gruppo di manifestanti???
Chi cazzo potevano essere?
Studenti non ce n'erano, eravamo a luglio.
Operai nemmeno... non era periodo di scioperi.
La conclusione non poteva che essere una: gli ULTRAS DEL TORO!!!
KAAAAAAASTROX!!!
PIANO B
La mia intelligenza superiore mi suggerì che NON sarei arrivato a Milano alle sei.
E quindi?

La vita è proprio strana, un concerto del quale non me n'era mai fottuto un durissimo e succossimo cazzo, adesso era diventato questione di vita o di morte: non mi potevo fottere una serata per colpa di KASTROX!

Fu allora che la voce del signor Loquendo annunciò un treno diretto a Chivasso.
La direzione era giusta... saltai su.
Durante il viaggio, il controllore ci informò che i manifestanti non erano quelli del Toro ma quei pezzi di merda degli spazzini di Porta Nuova.
La prossima volta gli cago nell'atrio.
E, comunque, KASTROX.

A Chivasso, era in partenza un treno per Novara! Per una volta, il culo era mio amico.
Ed una volta arrivato a Novara? Cazzo fare se non c'era un treno?
Preso dalla disperazione, telefonai a tutte le Fave limitrofe che mi venivano in mente, compresi cani, porci, puttane e vaffankulo. Risposta unanime: soka.
Unica eccezione il Favone Grassone, che ai soka ed al "Domani mi alzo alle cinque sborroh!", aggiunse una postilla creativa: "Già che vai pigliami il dvd!"
Perfetto.

Rimasi un paio d'ore a Novara, seduto su una panchina della stazione con zero pheega, poi presi un lento diretto a Milano. Orario di arrivo previsto: le sei e mezza.
Per l'intero viaggio, implorai Uollano di rallentare il suo autista suggerendogli un polygen di supercazzole tra cui il caldo, il traffico, lo stress e l'amore trovato per la strada nella persona di una coppia di modelle bisessuali svedesi e minorenni, desiderose di esercitarsi nella nobile arte del pompino (ciao google!).

Alle sei e quaranta, arrivai a Milano, mi guardai intorno e, incredibile a dirsi, i due handicap c'erano ancora! iCara non era nemmeno troppo incazzato: le svedesi pompinare funzionano sempre.
Per farmi perdonare gli regalai un pass di Alan Magnetti.
Potevamo partire.
WELCOME CASTELLAZZO!
Castellazzo di Bollate era davvero in culo al mondo e Villa Arconati era il palazzo più in culo di tutta Castellazzo di Bollate. Però, una volta scesi dalla macchina, i suoni del soundcheck ci condussero dritti dritti tra le braccia di una ventina di buttafuori grossi ed incazzati, schierati in assetto antisommossa davanti all'entrata.
PiombinoKastrox.

Come fare ad entrare?
Semplice: un sorriso ed i PASS DI ALAN MAGNETTI!
Se avevano funzionato a Collegno, perché avrebbero dovuto fallire a Castellazzo?

I buttafuori ci guardarono con aria un po' dubbiosa, ma i pass parlavano chiaro: c'era scritto "ALL AREAS", mica ci potevano fermare!
Ebbene sì, eravamo DENTRO, anche STAVOLTA!

Sotto il palco, trovammo i due Motivi Francy e FloFrancy e Flo: nessuno di noi si chiese come avessero fatto ad arrivare fin lì e, soprattutto, entrare.

Incontrare un Motivo è sempre un'esperienza meravigliosa. In questo caso, però, la minorenne aveva una marcia in più: Flo era già senza voce, ancora prima che il concerto iniziasse. La sua laringe aveva completamente bannato le frequenze medie ed ogni sua parola era uno yodel sussurrato, una marmellata di dissonanze... insomma, era a tutti gli effetti la versione analogica di Carambola.

Eh sì, niente fa più sesso di una minorenne che si esprime ad infra ed ultrasuoni mentre altre giovani donne ti legano alla sedia e disegnano pheega sulle nudità del tuo giovane corpo... bei momenti.

Una volta riacquistato un barlume di lucidità, mi misi a consegnare un pass di Alan Magnetti a tutte le Fave che vedevo arrivare, con un particolare occhio di riguardo alla piccola Cate, perché è minorenne e quindi SBORROH, ed a Don Diego perché è handicappato.

Il Don ricambiò tirando fuori dallo zaino alcuni strumenti delle medie che voleva suonare durante il concerto.
Nemmeno PIOMBINO e KASTROX erano mai arrivati a tanto.
In suo onore osservammo un minuto di silenzio, poi iniziammo a fare bordello!

Allego diapositiva del flauto suonato da una minorenne senza voce. Non mi sporcate lo sfondo, grazie!
Francy e Flo
FAVE = FANKULO!
A neanche due minuti dall'inizio dell'unplugged, arrivarono i buttafuori, ci dissero che Fave = fankulo, che, sì, quelli coi pass potevano anche stare dentro, però i posti erano numerati ed i nostri, se c'erano, stavano in fondo. Il più possibile. Meglio ancora, fuori.

Francy e Flo Ci mettemmo in piedi ai bordi del palco, ascoltando in un orecchio i Frocioni e nell'altro cani, porci, puttane e vaffankulo, che intanto ci dicevano che non potevamo stare lì e PiombinoKastrox.

Don Diego, per tutta risposta, tirò fuori un aggeggio per fare le bolle ed iniziò a prendere a bollate tutti gli abitanti di Bollate che rompevano i coglioni.
I buttafuori smisero di cagare i nostri cazzi quando capirono che, da qualunque altra parte ci avessero collocato, avremmo provocato danni di proporzioni maggiori, tantovaleva lasciare che la natura facesse il suo corso.
E la notte calò, la mia ultima, prima degli inevitabili trent'anni.

Le fave che aspettano

CONCERTO!
Fin da subito, fu chiaro che la scaletta era la solita del brulé volume 1, senza infamia e senza lode, a parte "ALFIERI" che è sempre un piacere fuori concorso, da godere fino in fondo in compagnia... come i ventinove anni.

La nostra posizione offriva una splendida panoramica Bolle a Bollate sui monitor della regia, e tutto ciò era molto bello, perché avevamo la prova diretta ed inconfutabile che regista, troupe, cameramen, aiutocameraman, macchinisti, fuochisti ed uomini di fatica sceglievano di inquadrare tutti tranne noi, perché FAVE = FANKULO.
Dopo un po', però, arrivò un sms dal Favone Grassone: "Ti hanno inquadrato mentre facevi le bolle come un coglione, insieme agli altri handicappati! Che schifo!"

Avevamo appena scoperto che il nostro pubblico era il Favone Grassone!
Perfetto.

La prima vera chicca fu "Cadavere Spaziale", con l'unico, vero, inimitabile RITZ SAMARITANORITZ SAMARITANO! SKIZZOH!!!

Ed era fuori dal dvd.
Perfetto.

Subito dopo, "Il Rock And Roll", un'ottima versione di "Urna" e, dulcis in fundo, l'inno dei tra poco trentenni, tipo il sottoscritto: "SuperGiovane".

In tutti e tre i brani, c'erano di nuovo le coreografie malate di Collegno: nel Rock and Roll, Mangoni appariva con un mantello rosso alla Freddie Mercury e si faceva inculare da Elio, in Urna c'erano delle lampade da camera mortuaria giapponese, probabile citazione di qualche musical di chissachicazzo, ed in Supergiovane Mangoni si arrampicava fino in cima ai tralicci del palco, rischiando due o tre volte la pelle. Insomma, di tutto il concerto, l'unica parte che avrei rivisto volentieri era davvero quella fuori dal dvd.
PiombinoKastrox.
BACKSTAGE
Prima che la coda assumesse proporzioni non computabili, andammo al banchetto dei brulé da Cops a ritirare i dvd da "guindigi euro". Non ci avrei scommesso neanche un libro di Ivan Piombino, ma, dopo una mezz'ora, erano già pronti. Per una volta, i masterizzatori avevano assolto egregiamente al loro dovere.

A quel punto, affrontammo i buttafuori con fare sicuro: avevamo i pass di Alan Magnetti, avevamo la Francy espositricepheega e, in effetti, miracolo fu: attraversammo indenni le transenne.

Era la prima volta che in un backstage vicino a Milano filava tutto così liscio: avevamo rischiato di prenderle per molto meno persino quando esisteva davvero il Fave Club.

Finché non mi arrivò un sms di GRUMO.
Che era in Germania.
Guardai il cielo... per adesso non pioveva.

"Puoi far entrare Danilo al backstage? - recitava il messaggio - È quello ALTO, vicino alle transenne!"

Mi voltai, in fondo all'orizzonte vidi un coglione alto due metri che si sbracciava.
La situazione era a dir poco paradossale: questo Danilo, che avevo visto solo una volta un anno prima alla festa dell'autistico e del quale a malapena mi ricordavo l'esistenza, aveva scorto in lontananza le mie immonde fattezze, mentre entravo, e quindi aveva chiamato Grumo in Germania, perché mi telefonasse per dirmi di farlo entrare. Tutto questo perché NOI avevamo regalato un telefonino a GRUMO, che non ne voleva sapere di usarlo.

Purtroppo, avevo finito i pass di Alan Magnetti, comunque riuscii a farlo entrare lo stesso. Giovani donne Per la bellezza di dieci secondi.

"E tu cosa ci fai qua???" gli chiese uno dei buttafuori. Per l'esattezza, quello più grosso.
"Eh... io..."
"Fuori!!!"

Se avessi provato ad insistere, di fisso il buttafuori avrebbe cacciato a calci in culo anche me, senza eccessivi complimenti, così decisi di fottermene il cazzo dell'handicappato e ritornai dalla pheega. Il dottor Marok risolve.

"Toh, è passata la mezzanotte! - esclamai, rivolto a maggiorenni e minorenni - È il 22 luglio! Sapete che oggi è il mio compleanno?"
"Ma come? Non l'abbiamo già festeggiato due giorni fa a Collegno?"
"Be', sì... ma comunque è oggi!"
"Ah... AUGURIIIII!"


Cosa non si fa per essere aggredito da tre giovani donne, di cui due Motivi e due Minorenni, per assaporare fino in fondo l'ultimo scampolo di gioventù.
L'INGRESSO NELLA TERZA ETÀ
E va be', iniziammo a raccontare del più e del meno, finché non si aprì una finestra del piano di sopra, si affacciò Faso, ci vide, urlò: "TUTTO QUELLO CHE DITE È FALSO!".
Poi richiuse la finestra e scomparve, come se nulla fosse successo.
Sono cose che fanno pensare.

Intanto, nel caotico piano di sotto, il chitarrista Buon divertimento Civas!Cesareo salutava una fava a caso ed il cantante Elio vagava per il prato, con aria mesta e malinconica.

"Elio! - azzardammo - Che succede, qualcosa non va?"
"Ma no... -
rispose - È che..."
"Che cosa? Dicci!"
"È che ieri sera in macchina... tornavo dal concerto e... ho fatto una cazzata..."
"Hai bocciato?"
"Peggio..."
"Hai stirato qualcuno?"
"Peggio. Mi annoiavo. Così, senza accendere la luce, ho preso un cd a caso, l'ho messo nell'autoradio, e..."
"..."
"...ed era il CD DI IVAN PIOMBINO!!!"


L'estrema carica di sofferenza con la quale Elio condivideva l'avvenimento e i suoi occhi gonfi di tristezza mista a rassegnazione, uniti al moto di profondo schifo che animava i suoi ricordi erano a dir poco commoventi.
Certo, il fatto di essergli tutti scoppiati a ridere in faccia probabilmente non era stato molto carino da parte nostra, però...

"Be', ma hai subito levato il cd, no?"
"No. L'ho ascoltato fino alla traccia 27. Fino a quando Piombino non ha cantato PAGÀNO. Lì non ce l'ho più fatta e l'ho buttato via!"


Meraviglioso.

Elio non era il solo ad accusare sofferenza: anche Tutti per Foffo!Foffo, il mitico fonico degli Elii, vagava come un'anima in pena.

"Ci son problemi, Foffo? Hai sentito il cd di Ivan Piombino?"
"Chi???"
"No... niente... qualcosa non va?"
"Eh... devo andare in Stazione Centrale e un ho la macchina... a quest'ora un ci arriva nulla..."


La macchina di iCara era piena; tuttavia, con l'arte della più sublime supercazzola, gli rimediai un passaggio dai GENITORI della Cate: visto che vengono sempre, che almeno servano a qualcosa!
Il dottor Marok risolve.
AFTER
Terminato il backstage, sopportammo una breve sosta nel paradiso di Flo (se per caso avete aperto l'immagine, vi assicuro che, per fortuna, era CHIUSO!), poi onorammo il motto "dove non c'è chiocciola c'è casa" e andammo a morire a casa Uollano. In fondo, c'erano almeno due ottimi Motivi per passare la notte da lui.

La minorenne è servita! Per propiziare l'arte amatoria, nulla era meglio di una prima visione del dvd brulé.
L'esperienza superò le nostre più rosee previsioni: avevamo davanti a noi un video in cui tutte le inquadrature erano fatte alla cazzo!
Alèèèèèèè!!!

Quando suonava il Civas, sullo schermo appariva un primo piano di Christian; quando suonava Christian, la telecamera riprendeva Elio; quando gli Elii suonavano e cantavano tutti assieme, l'inquadratura era sul pubblico (tutti tranne noi).
Per giunta, il volume era compresso in modo abnorme: dinamica zero, come alla radio. Insomma, uno schifo.

Solo in seguito, avremmo saputo che la regia era di una troupe di Ligabue (avete presente quello che fa chiudere i siti dei suoi fan? Ecco, lui!) e si era messa a filmare senza conoscere nessuna delle canzoni di Elio, perché prepararsi pareva brutto. E quindi le telecamere erano state manovrate un po' a cazzo di cane.
Avrebbe fatto meglio Ivan Piombino.

Il resto della nottata fu indimenticabile, ma anche il giorno successivo ebbe il suo perché: facemmo un salto al Bosco di Gioia, giusto il tempo necessario per vedere che stavano scaricando i MATTONI per il grattacielo.
Anche la regione Lombardia, Fave = Fankulo.

Fu allora che ci guardammo negli occhi, capimmo che era giunta la nostra ora e pronunciammo l'ultimo, unico, irrevocabile vaffankulo.
BONUS: IL VIDEO
TUTTO IL CONCERTO IN 40 SECONDI!