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Come ho passato lo scritto di Analisi 2 - 8/5/1995
Era il mese di Maggio e non avevo proprio un cazzo da fare: le premesse ideali per immergermi in una nuova avventura! Big Whoop? NØ, lo scritto di Analisi 2, uno dei più bastardi del secondo anno.

Perché proprio quell'esame? Vi stupirò, ma non sono mai andato troppo d'accordo con le equazioni differenziali: hanno un pessimo carattere, soprattutto al mattino... e gli integrali tripli avevano davvero rotto il cazzo.
Loro e la loro sinuosa perversione.
No, in realtà ad animarmi era il richiamo dell'inutilità: non solo non sapevo un CAZZO di Analisi 2 (avevo seguito solo un paio di lezioni e non avevo MAI comprato né fotocopiato né aperto neanche un libro!), ma avevo dimostrato di non sapere un CAZZO nemmeno dei tre esami del primo anno che erano PROPEDEUTICI ad Analisi 2:
  • Avevo passato il primo, Algebra, ma non faceva testo: c'eravamo riusciti TUTTI, tranne Monopoli ed il Pazzo... e credo di non dover aggiungere altro.
  • Del secondo, Analisi 1, avevo passato lo scritto al QUINTO tentativo, azzeccando lo studio di funzione solo grazie ad una calcolatrice grafica e copiando l'integrale da Joco. E, soprattutto, dovevo ancora dare l'orale!
  • Del terzo, Geometria, non sapevo NULLA: non avevo mai neanche provato a darlo perché NON avevo avuto VOGLIA!!!
Quindi, se anche, per qualche strano miracolo, avessi passato lo scritto di Analisi 2, per registrare il voto sul libretto avrei dovuto passare l'orale di Analisi 1, TUTTO l'esame di Geometria ed il TERRIFICANTE orale di Analisi 2, entro SEI MESI dallo scritto!
Era FOLLIA PURA!!!
Era perfetto.

E poi, soprattutto, agli esami ci si diverte sempre e mi spiaceva perdermene uno, specie quando la controguida degli studenti dipingeva l'insegnante come CIECO, SORDO E VEEEEEEKKIO: il sogno di ogni copiatore!
Un giorno che avevo mangiato leggero, ma avevo fumato pesante, mi sfiorò l'anticamera del cervello un terribile dubbio: "E se studiassi?".
Ben presto tornai in me, accesi il computer e mi sparai una nuova partitazza a Doom... appena in tempo prima che gli handicappati mi chiamassero per uscire. Dura la vita dello studente!
LE RISORSE UMANE
A maggio, l'appello di Analisi 2 cadeva il secondo lunedì del mese e conoscevo solo una persona che l'avrebbe tentato: GM.
Le premesse non erano negative: GM era un vero genio della matematica. Ci eravamo conosciuti alle elementari e, già allora, copiavamo tutti da lui... o, quantomeno, ci provavamo, perché la sua scrittura era un DISASTRO!
Adesso, GM era più alto di un metro e novanta, si era fatto una collezione di giochi per PC che avrebbe fatto impallidire qualunque BBS, THC compresa, ed una sera a settimana usciva con noi a bere, ruttare e fare casino.
Le altre serate le passava coi VERI amici, tirandoci pacchi spettacolari:
  • Devo passare tutta la sera A RIAVVOLGERE UNA VIDEOCASSETTA CON LA PENNA perché un mio amico ha fuso il videoregistratore e io non ce l'ho!
  • Ho dimenticato la macchina in collina!
  • Si è bloccato il SERVOSTERZO della macchina: adesso va solo diritto!
  • Domani non posso venire perchè l'8 aprile è il 98° giorno del Calendario Gregoriano e, siccome 9+8 fa 17 ed io sono superstizioso, non esco.
Con le formule, era ancora amore a prima vista: GM imparava tutto al volo, come se la sua testa contenesse già la matematica e dovesse, semplicemente, dargli un nome. Un po' lo capivo: a me capitava lo stesso... con le cazzate.

Tutto bene, dunque? NØ: mi spiaceva essere l'unico a cercare di fottere lo scritto, agli esami non ci si diverte in pochi. Così, cercai in tutti i modi di convincere qualche altro handicappato a venire a copiare con me.
I DIVERSAMENTE FIGATI
Prima di tutto, invitai Mandingo, che però non aveva tempo: l'avevano SEGATO per la TERZA VOLTA all'esame per la patente e quindi i genitori lo obbligavano a fare delle guide tutte le mattine.
Puntualizzai che l'esame era di pomeriggio, altrimenti nemmeno io avrei avuto voglia di andarci: nel 1995 mi ero già alzato due volte prima di mezzogiorno! E Mandingo tirò fuori il secondo pacco: doveva dare ripetizioni ai "bambozzi" nella sua parrocchia! Lasciai ogni speranza e lo mandai affankulo.

JocoJoco, invece, mi spiegò che era troppo impegnato a fare il laboratorio di Sistemi1... e la cosa più divertente era che lo stava facendo DA SOLO per TUTTI: eravamo in SETTE in gruppo e l'UNICO a sboccare codice era LUI!

Anche noi, però, ci davamo da fare: quasi tutti i giorni, sfruttavamo il login "sisi21" per giocare a Doom in modalità deatmatch sulla rete dei 486, cosa che più di una volta aveva fatto collassare l'intero dipartimento. L'unico a lamentarsi era Mandingo, che ogni tanto non trovava spazio per salvare i giochini per l'emulatore del Commodore 64 che scaricava da Internet... così lasciava intatti i file di Doom e cancellava pezzi a caso del laboratorio di Joco, che non capiva perché il suo lavoro non funzionasse più!
E ricominciava da capo.

Alla fine, l'unico a cagarmi fu Nichel, tanto non aveva un cazzo da fare, a parte farsi venire la pelle marrone, mettersi le lenti a contatto azzurre, andare a ballare allo Chez Nous che "pullulava" di pheega e poi tornare a casa, da solo, a segarsi sulle foto di Claudia Schiffer.
Solo dopo GIORNI di lunga ed attenta riflessione, durante i quali un M24 avrebbe caricato Windows 95, Nichel si ricordò che lui al secondo anno era di un altro corso, perché aveva il cognome handicappato... quindi non sarebbe potuto venire in aula con noi, quindi non avrebbe potuto copiare una minchia! Quindi, che cazzo veniva a fare?
HANDICAP E PIÙ HANDICAP
E va be', avrei copiato da solo... poco male: un po' di tranquillità!
E fu allora che arrivò MiOpìO.

Compagno delle superiori di GM, MiOpìO doveva il nome al suo primo superpotere: il fatto di non vederci un cazzo. Quindi, MiOpìO veniva preso per il culo per gli occhiali in un mondo in cui TUTTI portavano gli occhiali! A parte Nichel, che aveva le lenti a contatto azzurre.
Il secondo superpotere di MiOpìO era la lentezza: durante la visita di Naja, non aveva fatto in tempo a finire il QUIZ dei tre giorni, quello tarato per analfabeti e pastorizia, perché "cazzo, era lungo!". Così, i compagni l'avevano anche soprannominato Zilog, che era la marca dello Z80, che in tutte le scale di riferimento delle Norton Utilities era il processore più lento del mondo.

Come la stragrande maggioranza di noi, MiOpìO non arrivava al metro e 70 ed era lievemente sovrappeso. La differenza era che sosteneva di essere un campione a basket, ma attenzione: se coglieva dell'ironia, si incazzava TANTISSIMO!
Così, su di lui era nato un vero e proprio canzoniere: sul tormentone "Basso, grasso, cieco e lento", Nichel aveva persino inventato un ballo da discoteca e si esibiva sempre davanti a MiOpìO, tutti i santi giorni dell'anno... ma MiOpìO non l'ha mai visto! Peccato.

Comunque, MiOpìO ci disse che sarebbe venuto a tentare lo scritto di Analisi 2 perché aveva finito le equazioni differenziali (cioè il primo argomento del primo capitolo della prima parte del programma) e perciò pensava davvero di avere speranze di passarlo, anche senza GM!
All'inizio, pensavo scherzasse... poi capii che era serio!
Non ne saremmo usciti vivi... peccato.
IL GRAN GIORNO!
Era arrivato l'8 maggio, era mezzogiorno e mi ero appena alzato, ancora un po' stordito dalle tre canne e dai due litri di birra doppio malto che mi ero fatto ai Murazzi la sera prima. Comunque, avevo ancora entrambi i reni ed il portafoglio... tutto il resto è grasso che cola.

Con la massima pigrizia, feci lo zaino ed infilai il culo nei pantaloni. Per passare quello scritto, avevo deciso che non avrei dovuto fare neanche la MINIMA dose di fatica... perciò, non presi il tram per andare a scuola, ma chiamai GM ed aspettai che mi passasse a prendere, con la sua fiammante 128.
Quindi, non solo avrei copiato, ma mi sarei fatto portare a scuola e riaccompagnare a casa da quello dal quale avrei copiato... mentre Joco, al piano di sopra, mi faceva il laboratorio: lo SPREGIO doveva essere TOTALE!

Scesi in strada all'una spaccata e, per la prima volta, trovai GM incazzato!
In poche frasi, mi spiegò che quello era il giorno più sfigato della sua vita: alle due e mezza della sera precedente si era picchiato con un tossico, la mattina gli era andato a puttane il nuovo hard disk pieno di giochi, stava per saltare in aria con tutta la casa perché aveva lasciato il gas acceso e, mentre veniva a prendermi, stava per bocciare con un Ducato. Quindi era SICURO che il compito gli sarebbe andato di merda!
Perfetto.

E va be', se non altro con i posti avevamo avuto culo: in aula eravamo in ULTIMA FILA, il PARADISO!
Poi, alle ore 14 in punto, arrivò il prof... e, con un incredibile accento barotto da vecchio di montagna, di quelli che calano col bastone, la forma di formaggio ed il pintone di vino, si guardò intorno e disse: "Ooooh ma che bravi! Ma basta là! Siete tanti, né? E adesso, che ne dite di uscire tutti dall'aula?"

Subito dopo, il barotto ci fece rientrare, con l'ordine di occupare solo le file dispari... e GM finì in terza fila, centrale.
MiOpìO riuscì a sedersi nel posto più laterale della stessa fila, alla sinistra di GM, guardando il prof.
Ed io finii dritto in PRIMA FILA, davanti a MiOpìO e a due metri dalla cattedra!!!

Mi sentivo l'essere più sfigato della terra.
Poi alzai lo sguardo... e vidi Nichel, dietro il vetro della porta, che mi guardava e RIDEVA!
E NON potevo rispondere in NESSUN MODO, neanche a GESTI, perché il prof continuava a fissare SEMPRE e SOLO ME!

Comunque, non mi potevo ritirare subito... sarebbe stato sospetto: decisi che avrei aspettato almeno un'ora e poi vaffankulo.
AI CONFINI DELL'HANDICAP
Per non dare nell'occhio, passai mezz'ora a scrivere in brutta cifre casuali, parzialmente copiate dalla calcolatrice.
Ogni tanto, pensavo a quanto sarebbe comoda una rete senza fili a cui attaccare le calcolatrici: a quel punto, basterebbe avere un suggeritore al di là della porta! Ed invece le calcolatrici comunicanti non esistevano e al di là della porta c'era solo quell'handicappato di Nichel, che, alle ore 14:30, ritornò a farmi cenni inequivocabili: "Allora? Sei scemo? Ti muovi a uscire? Dai, handicappato... vieni su a rompere i coglioni a Joco che si spacca il culo! Ti muovi?"

"Ci vediamo su! - risposi - Tra poco arrivo... Fankulo!"

Nichel vide che ricominciavo a ragionare, si rasserenò, mi fece un cenno d'intesa e si allontanò dal mio campo visivo.

Iniziai a mettere via la roba nello zaino, prima i quaderni, poi la calcolatrice, poi mi fermai.
Non saprei spiegare il motivo, ma una sensazione assurda, indefinita, mi convinse a rimanere e ad aspettare.
Non era finita. Non ancora.
Per una persona NORMALE, sarebbe finita... ma io NON ero normale.
Ed io, fino alla fine, sarei rimasto là.

Alle ore 14:45, GM aveva GIÀ FINITO il compito e l'aveva già RICOPIATO su un foglio da passare a Miopìo... e lo stava chiamando per passarglielo, perché MiOpìO non l'aveva VISTO.

MiOpìO, però, NON ci arrivava ed incominciò a storcersi, a comprimersi, a stirarsi, a ballare la danza del ventre... era bellissimo! Fin quando, esasperato, GM non decise di lanciargli il foglio. Aperto!!!

Il foglio cadde sul banco, a metà tra i due... proprio davanti alla faccia del prof, che, per miracolo, stava leggendo il giornale.
Per risollevare la situazione, MiOpìO fece un rumore con la sedia... ed il prof abbassò il giornale.
Si guardò intorno.
Si tolse gli occhiali da vicino.
Cercò quelli da lontano.
Inforcò gli occhiali da lontano.
Si guardò di nuovo intorno.
Aguzzò la vista fino all'ultima fila.
Non fece caso al foglio che si era adagiato, aperto, su un banco a neanche quattro metri dal suo naso.
Si voltò a destra.
Poi a sinistra.
Posò gli occhiali da lontano.
Si mise di nuovo quelli da vicino.
Ritornò a leggere.

Così, persino MiOpìO in un attimo riuscì ad alzarsi e prendere il foglio senza farsi beccare... ed iniziò a copiare!

E si erano fatte le tre.
Era passata appena un'ora dall'inizio dell'esame e c'erano ancora DUE ORE prima della consegna... era fatta!
Se GM ci aveva messo tre quarti d'ora a risolvere il compito (e a farne una copia!), a MiOpìO sarebbero dovuti bastare venti minuti! Poi sicuramente in qualche modo me lo avrebbe passato.

Alle ore 15:30, il prof aveva una faccia meravigliosamente serena: stava facendo dei bei sogni, beato lui.
Effettivamente, nell'aula c'era un bel brusio di sottofondo: tutti stavano parlando con tutti, con un tono di voce molto basso e uniforme, che conciliava il sonno... e a me il compito, intanto, NON arrivava.

Chiamai sottovoce MiOpìO.
E l'handicappato rispose, terrorizzato: "Passarti il compito? Ma sei PAZZO! Ma come faccio... e se poi mi becca?"

Indicai a MiOpìO il prof che stava dormendo... e lui, dopo parecchio tempo, si convinse: "Aspetta, lasciami finire, poi vediamo!".
Finire? Erano quasi le quattro!!!
GM aveva fatto l'intero compito, più la copia per MiOpìO, in MENO TEMPO di quello che ci stava mettendo MiOpìO a copiare! Non ci potevo credere...

Va be', aspettai un altro quarto d'ora, poi mezz'ora... poi iniziai a insultarlo con maggiore ferocia espressiva.
"Ma come faccio a passartelo? - diceva -Te lo lancio?"

GM, che da DUE ORE non aveva un cazzo da fare, ci guardava come due handicappati... da un lato non vedeva l'ora di uscire, dall'altro nemmeno lui voleva perdersi il finale.

Ci misi parecchio tempo, ma alla fine convinsi MiOpìO ad allungare il foglio e a sporgermelo attraverso il corridoio laterale. Con la sola forza della disperazione, il mio braccio mutò e si allungò come quello di Eugene Victor Tooms di X-Files, finché, alle ore 16:45, non riuscii a catturare il malloppo. Finalmente!

Ero l'uomo più felice del mondo!!!

In quel momento, il prof si svegliò... e guardò nella mia direzione.
Per un attimo, gelai.
Il prof guardò l'orologio, si tolse gli occhiali da vicino, indossò quelli da lontano, si guardò intorno, ci pensò un po' su e disse: "Ragazzi, mancan DIECI MINUTI, né? Iniziamo a consegnare?"
LA SFIDA CONTRO IL TEMPO
Dieci minuti.
Avevo dieci minuti per copiare un compito di quattro pagine, fittissime, di cui non capivo un CAZZO.

Anzi, una cosa la capivo: mancava l'inizio del primo esercizio... perché MiOpìO aveva detto a GM che non gli serviva.
Il foglio iniziava con la frase: "Sei arrivato a P0(1,-1). Adesso...".

Di tre esercizi, già uno era fottuto!!!

I guai, però, non erano finiti: è vero, io capisco qualunque scrittura e sono un "GM decoder" professionista fin dalle elementari! In quel caso, però, la sfida era superiore alle mie capacità: il compito era pieno di V o radice?simboli misti tra una V e una radice quadrata; io non sapevo davvero che pesci pigliare, quei V1, V2, V3 e V4 potevano essere vertici, come anche radici quadrate... così decisi di fare le V con il gambo un po' lungo, che sembrassero un po' V e un po' radici.

Dopo un po', però, mi imbattei in un "1" rovesciato! In altre circostanze, sarei scoppiato a ridere, stavolta non avevo nemmeno il tempo per incazzarmi! Così, pensai che fosse un simbolo tipico dell'Analisi 2, tipo il punto esclamativo capovolto degli spagnoli, e lo tracopiai uguale in bella.
1 all'incontrario
GLI IMPREVISTI FINALI
Per fare in modo che i nostri compiti non fossero consecutivi, GM aveva già consegnato ed era uscito dall'aula.
Appena fuori, vide Mister Bean e gli urlò, euforico: "Ho passato tutto a MiOpìO... ma non una parte, tutto il compito, tutto, TUTTO!!!"
"Ma a chi? - rispose Mister Bean - A MiOpìO?"
"Sì! - rispose GM, ridendo - Guardalo là, in terza fila!"

Il prof cieco e sordo non fece una piega... la faccia di MiOpìO, in compenso, era uno spettacolo incredibile: aveva cambiato dieci colori in dieci secondi; mi sarebbe piaciuto immortalare la scena, ma non avevo con me la macchina foto. Peccato.

Intanto, stavo scrivendo più velocemente che potevo, ma notai una cosa terrificante: il prof chiedeva anche la BRUTTA.
Ovviamente, la mia brutta non c'entrava UN CAZZO con la bella... e non potevo certo consegnare come brutta il foglio di GM. E non avevo il tempo materiale di creare una brutta finta... era una catastrofe!

A un certo punto, però, una ragazza gli rispose: "Io non faccio la brutta, faccio sempre tutto subito in bella!"
Il prof la guardò ammirato e le disse: "Brava, dovrebbero fare tutti così!"
Ero allibito: non mi ero assolutamente accorto che ci fosse UNA RAGAZZA nell'aula... chissà com'era entrata?

Comunque, smisi di preoccuparmi della brutta, guardai MiOpìO che consegnava e usciva, fischiettando, e mi concentrai sul foglio: era una vera gara contro il tempo.
Finii di scrivere nell'esatto momento in cui il prof pronunciò le fatidiche parole: "Basta, il tempo è scaduto! Consegnate!"

Alle ore 17 in punto, senza poter rileggere nulla, portai il foglio al prof... che mi guardò con aria impassibile. Subito dopo, presi lo zaino e scappai fuori.
AFTER
L'indomani, organizzai una grande pizzata in onore di GM... e di MiOpìO, nonostante tutto!
Non sapevo com'era andato il compito e ci sarebbero voluti GIORNI prima di poter leggere i risultati, ma GM andava comunque ricompensato in natura! Così, gli pagai una pizza ed un litro di birra... mentre MiOpìO non gli diede neanche UNA LIRA!
Sono cose che fanno pensare.

Fu una delle serate più belle da quando avevamo iniziato a cazzeggiare all'università, c'eravamo tutti e facemmo l'alba cantando e sparando cazzate. In un attimo di lucidità, GM mi spiegò che, nel compito, le V erano in realtà delle radici quadrate e che l'1 rovesciato era... una... r piccola!

"Minchia, ma dove cazzo hai imparato a scrivere? Ad Addis Abeba?"
"No, nella TUA classe delle elementari! Cogliooone!"
"Ma sooooooooooka!"
"Fottiti!"
"Fankulo!!!"


Come se non bastasse, MiOpìO continuava a nuocere nell'unico modo che gli era rimasto, cioè portando sfiga: lui non VEDEVA come avrebbe fatto il prof a non beccarci, a non SEGARCI e a non farci rinchiudere in galera per il resto della nostra vita... e noi lo mandavamo sempre, rigorosamente affankulo.

Il pensiero però si insinuava: le probabilità di farla franca erano DAVVERO basse. Prima di tutto, avevo potuto copiare solo due esercizi su tre. Poi, bisognava vedere se questi due erano giusti... anche se nella matematica di GM avevo piena fiducia. Poi bisognava vedere se il prof si beveva le mie V al posto delle radici ed il mio uno all'incontrario.
E poi e poi e poi... "polenta, ris e coi", come dicevano i Farinei, barotti come il prof!
In altre parole, chissenefotte: comunque fosse andata, era stato divertente!
Quindi, comunque fosse andata, era stato un successo.
CONCLUSIONE... PER ORA!
Venerdì 12, a mezzogiorno in punto, Mandingo mi telefonò per dirmi che erano stati affissi i risultati... ed era INCAZZATO NERO, perché... CE L'AVEVO FATTA!!!
Era il giorno più fortunato della mia vita!

Corsi a scuola, per vedere coi miei occhi i tabelloni: GM aveva preso 30!
Era l'unico 30 di quell'appello... e probabilmente lo sarebbe rimasto per tutto il 1995.

Invece, io avevo preso un disonesto, immeritato, meraviglioso 18!!!
E, dopo GM e McLaud, sarei passato alla storia come uno dei pochissimi eletti ad avere passato al primo colpo lo scritto di Analisi 2... e senza avere fatto un CAZZO: MENO di così NON potevo fare!!!
Era lo spregio del secolo.

E MiOpìO?
Sembra incredibile... ma proprio lui, che ci aveva messo DUE ORE a copiare il compito e che aveva avuto tutto il tempo per controllare venti volte ogni esercizio, riga per riga, lettera per lettera... era stato SEGATO!
Era un risultato che non ammetteva spiegazioni razionali.

Comunque, salii in aula computer, per festeggiare con gli altri handicappati... anche se MiOpìO, stranamente, non era contento.
Qualcuno mi ricordò che il voto valeva appena sei mesi, entro i quali, per registrare l'esame sul libretto, avrei dovuto dare l'orale di Analisi 1, l'intero esame di Geometria e l'orale di Analisi 2... pena l'annullamento dello scritto!!!
Bazzecole... che cosa poteva andare storto ormai?
L'avremmo scoperto solo vivendo!

E comunque, come accade in tutte le favole, anche in questa storiella del cazzo esiste una morale: il lato più divertente della scuola (e forse della vita) sono proprio gli esami! Soprattutto quelli di Analisi.
Una cosa sola mi dispiace: che non ci sia lo scritto di Analisi 3... ma pazienza: a giugno avrei trovato qualcos'altro da fare.
E poi, soprattutto, nella vita, gli esami non finiscono mai!!!
Adesso, però, andate tutti radicalmente, capovoltamente ed allegramente affankulo.