Italyan, Rum Casusu Cikti

Rum casusu
Servi della gleba?
SERVI DELLA GLEBA
ARRIVA ELIO
UOMINI COL BORSELLO (Ragazza che limoni sola)
Il vitello dai piedi di balsa-intro
IL VITELLO DAI PIEDI DI BALSA
CARTONI ANIMATI GIAPPONESI
CINQUECENTO
SUPERGIOVANE
Telefonata minatoria
ESSERE DONNA OGGI
PORK & CINDY
PIPPPERO
Intro al vitello dai piedi di balsa reprise
IL VITELLO DAI PIEDI DI BALSA REPRISE
URNA
ARRIVEDERCI
La Barzelletta del Fantasma Formaggino
LA VENDETTA DEL FANTASMA FORMAGGINO
Bonus track



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RUM CASUSU

"Sì... una famiglia..."
"Hey fusto, la vuoi sentire una nuova?"
"Sì, perché no?"
"Toc, toc"
"Chi è?"
"Un merlo che fa me"
"Come un merlo che fa me??"
"Eh, scusa, se la mucca fa mu allora il merlo deve fare per forza me!"
"Ah ah ah, chi te l'ha raccontata?"

(Brano tratto da Rocky V)


SERVI DELLA GLEBA ?

Eliiiiiiooo e le Storie... Elio e le Storie Teeeseee!


SERVI DELLA GLEBA

È noto fin dai tempi del feudalesimo come l'amore per una giovane donna possa trasformare un giovane uomo in un Servo della Gleba. Riportiamo qui di seguito le principali fasi di tale trasformazione. FASE 1: il presagio. Il giovane racconta agli amici di aver conosciuto una ragazza carina, simpatica ma specialmente intelligente con la quale parla bene. Non si dimostra interessato sessualmente. FASE 2: lesso. Il giovane è convinto di aver trovato la donna della sua vita; si interessa perniciosamente ai racconti delle di lei vacanze; modifica le proprie abitudini e i propri gusti (alimentazione, musica, abbigliamento, cinema) nel tentativo di compiacerla. I numerosi pacchi agli amici sono sintomatici del passaggio alla successiva FASE 3: Servo della Gleba. È il momento decisivo della mutazione. Se il SdG idealizza l'amata a tal punto da non ritenersene degno (APPROCCIO NEGATIVO) entra nella sottofase vegetal: osserva apaticamente il mondo che lo circonda ed entra in rapporto simbiotico-umorale con l'amata (es. lei è felice perchè sta con uno figo -> anche lui è felice; ricordiamo infatti che il SdG vive generalmente una condizione di sudditanza amorosa, e non un reale rapporto di coppia). Se il SdG opta per una dichiarazione (APPROCCIO POSITIVO) si hanno due possibilità. a)ottiene un sì: viene accolto nel Nirvana, conosce tutti gli dei e si muove leggermente sollevato da terra. Perde ogni contatto con gli amici. b)ottiene un due di picche: entra nel limbo, indossa una corona di spine e soffre di una forma collaterale di pessimismo affettivo che si manifesta con frasi del tipo: "Non troverò mai la persona giusta" e ancora "Sono io ad essere sbagliato". Dopo qualche tempo ricontatta gli amici giustificando mesi di silenzio con la frase: "Ho avuto un casino di robe da fare", Un SdG che collezioni 10 o più 2 di picche assurge allo status di Gran Maestro dei Glebas, vive in eremitaggio e diventa meta di pellegrinaggio per altri SdG ai quali legge il futuro servendosi di un mazzo di 2 di picche.


"Allora, com'è andata con la tipa? "
"Ma, devo dire bene, bene!"
"Hai pucciato il biscotto, o almeno hai limonato?"
"No, ragazzi, non scherziamo. Lei non é come tutte le altre!"
"Bll b b bll parlaci di lei!"
"Ah, guardate, questa qui é una tipa veramente simpaticissima, in gambissima. Mi ha raccontato delle cose sulle sue ferie divertentissime, ma tipo che lei era andata là con un sacco di creme dopo sole, poi ha preso un casino di sole, si é bruc..."
"Le hai mostrato il poparuolo?" "No, ma ho buone possibilità!"
"Allora ci vediamo questa sera?
Una serata fra amici, una chitarra e uno spinello!"
"Eh, amici, purtroppo no. Questa sera sono invitato a casa sua per vedere le diapositive del mare delle sue ferie, poi subito dopo devo accompagnare i suoi genitori che devono prendere il treno perché sono rimasti senza macchina, l'hanno distrutta, era mia!"


Siamo tutti servi della gleba
e abbiamo dentro al cuore una canzone triste:
Servi della gleba a testa alta
verso il triangolino che ci esalta.
Niente marijuana né pasticche:
noi si assume solo il due di picche.
Servi della gleba in una stanza
anestetizzati da una stronza,
come dei simbolici Big Jim:
schiacci il tasto ed esce lo sfaccimm.

"Ehi, guardate un po' chi si rivede!"
"Hue, ciao ragazzi!"
"Hai la faccia di legno, dove cazzo eri finito?"
"Ma no, niente, è che c'ho un esame in ballo e poi non son stato molto bene!"
"Dicci cosa hai avuto di preciso!" "Mah, mi ha detto il medico
che c'ho le papille gustative interrotte!" "Eh?"
"Sì, poi c'ho un gomito che fa contatto col piede!" "Cosa?"
"Mio padre ieri é rimasto chiuso nell'autolavaggio! No, no,
é che... ho delle storiacce con la tipa... eh sì!"
"Aaaah! Lei ti ha dato il due di picche!"
"Ma no, che cosa dite? Lei mi é molto affezionata, solo che ha delle storie col suo tipo che la rendono infelice, e siccome a lei ci tengo più che a me, ho parlato al suo ragazzo e l'ho convinto a ritornare da lei..."
"Ma non starai mica piangendo?"
"No, é che mi é entrata una bruschetta nell'occhio!"
L'occhio spento e il viso di cemento,
lei é il mio piccione ed io il suo monumento.

Servi della gleba a tutta birra
carichi di ettolitri di sburra;
cuore in fiamme e maschera di ghiaccio,
noi col nostro carico di sfaccio.
Servi della gleba planetaria
schiavi della ghiandola mammaria,
come dei simbolici Big Jimme:
schiacci er tasto ed esce lo sfaccimme.
Lassame cantà 'sto stornelletto.

"Ciao, senti, hai 5 minuti?
Perché volevo chiederti due cose... Senti, guarda,
sinceramente vado al dunque subito,
ci sono rimasto molto male perché ho saputo che
sei uscita con Tafano ieri sera,
e... perché? Scusa, ti ho telefonato a cena, ti ho detto: ci vediamo?
tu hai detto: no, devo studiare.
E va bé, se poi esci con lui... cioè, perché non me lo devi dire?
Pensi che sia un problema per me accettare
che tu hai una storia, hai un uomo, vedi qualcuno?
No, non é un problema per me,
perché io ti voglio bene veramente e non ti chiedo nulla, anzi,
magari sono qui a dirti: se hai bisogno di qualcuno io ci sono.
E allora? Che cosa devo fare?
Mi vuoi mettere una scopa in culo così ti ramazzo la stanza?"



ARRIVA ELIO


Aaahh, ah, ah, ah, ah!
Arriva Elio
Eccomi qua!
Il fratel Elio
Ah ah!
Direttamente qui dal varietà.
Irresistibile, irrefrenabile
Chissà che cosa ci racconterà?
Mah?!?
Stasera è qui con noi, a ruota libera,
per farci divertire a più non posso,
arriva Elio
Eccomi!
con la sua orchestra
Eccoci!
Per trasformar la sera in una festra,
in una festra, in una festra.

Ehi, ragazzi, sentite qua: Prrr!!!
Ah ah ah ah.
Irresistibile, irrefrenabile,
tu sì della risata sei il campione.
Arriva Elio
Sono qua
col suo furgone
brum brum, brum, brum, brum!
ripieno di allegria e di felicità
E ne ho in serbo altre fortissime!
felicità, felicità, felicità...


UOMINI COL BORSELLO (Ragazza che limoni sola)

Al principio dei tempi il dio Budello decise di far dono ad ogni uomo ed ogni donna di borselli e chiavi di borsello in numero eguale: borselli agli uomini, chiavi di borsello alle donne. Fece tuttavia in modo che ad ogni borsello corrispondesse una sola chiave e viceversa, poi li confuse gettandoli sulla terra: Da allora gli esseri umani di sesso opposto si cercano senza posa, nella speranza di trovare colui, o colei, che il fato destinò a essere loro compagno per la vita

Leggenda iberica, XVII sec.


Ragazza che limoni sola, denoti spigliatezza.
Tant'é che c'è chi invidioso ti sussurra così:
"Bea mona!"
(che in veneziano vuol dire
che se te guanto te scaveso in quatro tochi
che no ti mia ca te capisse un casso etc.).
Vai, Riccardo.
Il ragazzo spigliato col borsello
che tal può definirsi,
lui lo sa che il borsello contiene
quel bisogno d'amore
che hai tu, ragazzina spigliata
che limoni da sola.
C'è un amore in ogni borsello.
Se il tuo é proprio in quello che sfoggia lui
raggiungi il Parco Capello col Tuttocittà:
lì trovi un drappello di uomini col borsello,
ma lui reggerà un cartello con scritto "SONGHE IE2".
Ragazza che limoni sola,
fermati un momento e ascolta.
Ti ricordi quel ragazzo, ieri al Parco Capello,
che ti guardava negli occhi senza parlare?
Quel ragazzo songhe ie.
Ragazza che limoni sola, limona con fierezza.
Sento che tu, dio bonino, puoi fare breccia
nel cuore di un innamorato
con gli occhi di Ben Turpin: lui per te
ha progettato un borsello
di vero budello.
Frena quel tuo mulinello. Yes.
Ragazzina, io ti vedo già donna:
sarà l'effetto del budello.
C'è un amore in ogni borsello.
Se il tuo é proprio in quello che sfoggia lui,
ritorna al Parco Capello e lo troverai là.
Ma in quel capannello di uomini col borsello
lui solo lo avrà in budello e gli altri
in finto bue. In finto bue, in finto bue,
in finto finto finto finto finto bue.
O ti fia menitea da soa,
faghe veder tuti che ti se sgagioa;
so al Parco Capeo, so sempre a tracoa,
el me ripien te fa goa;
versime co a ciave che ti ga in cuor,
fumite un spineo, fame fa l'amor,
l'amor sfacià che nisuni te ga dà,
sora go un carteo con scrito so el più beo.
Ciuke va dee bone parché se un furegon,
mi so qua co Elio scavesà e me faso un trombon.
Ooooo iiiiii.

(Con Riccardo Fogli, The Chieftains, Sir Oliver Skardy)


INTRODUCING IL VITELLO

Era un luminoso pomeriggio d'aprile e i due giovani Giorgio e Piero si incontrarono nella radura di Sherwood. I ragazzi subito incrociarono i loro peni in segno di reciproca stima, quando sui loro visi stupefatti si dipinse lo stupore. Uno dopo l'altro scoprirono di avere dietro di loro Lady Marian. La ragazza emise un squassante e forte peto. Quando cominciò a correre, rossa in volto, i due ragazzi videro un peto dietro l'altro, sempre più potente, e capirono di essere caduti in una trappola


IL VITELLO DAI PIEDI DI BALSA

Tutti noi abbiamo, o abbiamo avuto, un luogo fantastico dove rifugiarci sognando ad occhi aperti, lontano dalla gravità delle cose materiali; con la forza dell'immaginazione, la stanza dei giochi si trasforma in castello incantato, la piccola aiuola diventa il magico giardino di Foieiaux. A questo punto i miei piccoli lettori si chiederanno: ``Ma, e il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese? Eh? Dov'è il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese? Dov'è? Eh? Sì, sì, ci dite dov'è il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese? No, a parte gli scherzi, dov'è? Ehi tipo, cagaci, dov'è? Nel senso, dov'è il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese?''. Il curioso è premiato con questa rivelazione: il luogo fantastico di Elio e le Storie Tese è nel boschetto della mia fantasia. In esso vivono molti animali, quattro. Essi sono tutti vitelli, apparentemente identici; in realtà si differenziano per i piedi, che sono - a seconda del genere di vitello - piedi di balsa, piedi di cobalto, piedi di spugna e piedi tonnati. Tutto sembra andare per il meglio, nel boschetto della mia fantasia; finché un brutto giorno...


Nel boschetto della mia fantasia
c'è un fottio di animaletti un po' matti inventati da me,
che mi fanno ridere quando sono triste,
mi fanno ridere quando sono felice,
mi fanno ridere quando sono medio;
in pratica mi fanno ridere sempre,
quel fottio di animaletti inventati da me.

C'è il vitello con i piedi di balsa,
il vitello con i piedi di spugna e indovina chi c'è?
C'è pure il vitello coi piedi di cobalto,
c'è il vitello coi piedi tonnati, quattro ne ho inventati,
sono gli animali della mia e della tua fantasia.

Ma un giorno il vitello coi piedi di balsa si recò
dal vitello coi piedi di cobalto.
Gli disse: "C'è il vitello coi piedi tonnati che parla molto male di te:
sostiene che i tuoi piedi non sono di vero cobalto,
ma sono in effetti quattro piedi di pane
ricoperti da un sottile strato di cobalto".

"Mio caro vitello dai piedi di balsa, la tua storia é falsa!
L'amico vitello coi piedi di spugna mi ha svelato la verità:
egli ha nascosto una microspia nei tuoi piedi di balsa e nei piedi tonnati,
così ha scoperto che tu, solo tu, sempre tu, anche tu, nient'altro che tu, proprio tu

Sei il vitello dai piedi di balsa,
inventore di una storia falsa.
Accusavi il vitello dai piedi tonnati
e per questo i tuoi piedi saranno asportati".

Ma la legge prevede una pena aggiuntiva, per questo reato:
l'ascolto forzato di: "Pulun vage sudu raula digay..."
Nel boschetto della mia fantasia
ora c'è un vitello senza più i piedi che invoca pietà,
quand'ecco che un piccolo amico si avvicina:

"Mi presento, son l'orsetto ricchione
e come avrai intuito adesso ti inculo".

(Vitello dai piedi di balsa, nonché orsetto ricchione: ELIO
Vitello dai piedi di cobalto: ENRICO RUGGERI
Vitello dai piedi di spugna: MANGONI
Vitello dai piedi tonnati: STING (? Non canta !!!)
Pena aggiuntiva per questo reato: THE LOS SRI LANKA PARAKRAMABAHU BROTHERS)



CARTONI ANIMATI GIAPPONESI

Sono un ragazzo e mi alleno come un pazzo
con le ragazze di tutte le stazze.
Pratico l'anal e l'arte del bondaggio
come si vede nel mio cortometraggio.
Viva il rasierte che é pratico e diverte
tanto il peloso quanto il non peloso.
Geme lo schiavo, si astiene il perditempo.
Non più barriere ma amore a tutto campo.
Anal il bondaggio per rasierte - no peloso,
poi ragazzo come pazzo perditempo e schiavo geme.

Ma se parliamo d'amore
so quant'è importante limonare.
Mille maniere d'amare
con gli amici puoi sperimentare
ma bada c'è uno scoglio d'affrontare:
prima é necessario limonare.

"Ma chi sono? Sono quei matti di Elio e le Storie Tese con
dopo essere stati a casa, hanno dedicato una musichina."

Viva il contatto tra lingue differenti,
viva il contagio che genera i degenti,
viva il limone che é frutto prelibato,
viva l'imene che é brutto lacerato.

Docce chiare, docce scure, Teenage Animal contemplo
Baby Busen fermo posta più un barile di vasella.
Ma se parliamo d'amore
so quant'è importante limonare.
Mille maniere d'amare
con gli amici puoi sperimentare,
ma é tempo di cartoni giapponesi.

Cartoni animati giapponesi, cartoni animati bulgari.
"Ha la barba spaziata!"
Vado ai ristoranti giapponesi
Cadono la sburra giapponese
Mangiano la terra giapponese
"Alga misurata!"
Voglio i miei cartoni di cobalto
Actaluso e Capitan Arlocchio
Cartoni animati giapponesi
Voglio un'alabarda giapponese
fatta di mercurio giapponese
Cartoni animati
"Marisa Sannia!"
"Fave di fuca!"
giapponesi
AAAaa ooohh iiiihh
"Mario Pastore!"
OOohhh ooohi iih ooh oh oohh eehh
IIhh aaahhh neeehh spermaaa, spermaaa...


CINQUECENTO

Elio e le Storie Tese dedicano questa canzone alla Fiat 500.


Come faranno 4 elefanti a stare in una Cinquecento?
Due davanti e due di dietro.
Come farò a far l'amore in Cinquecento?
Con te davanti e il cambio dietro,
turbato dal presentimento
di Cinquecento casse integrazioni,
Cinquecento bei milioni,
Cinquecento voti alle elezioni?

Cinquecento, coi tuoi problemi di avviamento,
(Elio e le Storie Tese dedicano questa bellissima canzone alla Fiat 500.
E sono 50000 di bocca e 100000 scopa)

quell'avventura del momento.
Cinquecento, brum bruuuuuuum.

Cinquecento, in camporella Cinquecento.
E il posteggio é facilitato.
Elio e le Storie Tese hanno dedicato questa simpaticissima canzone alla Fiat 500.


SUPERGIOVANE

Come è noto il nemico n. 1 dei giovani è il governo, alleato coi matusa per impedire ai giovani di essere tali. I pochi giovani che osano opporsi al governo fanno una brutta fine: vengono ibernati fino alla maggiore età dopodiché disibernati ma allora è troppo tardi: infatti a quel punto non sono più giovani. Ma un bel giorno i giovani vengono vendicati da un nuovo supereroe - Supergiovane - che dà la caccia al governo con armi progettate da un pool di tecnici balistici giovani (miccette, raudi, bombette puzzolenti, gavettoni, jaguarmatic, sbiancate, l'allegro chirurgo, il piccolo chimico etc.) fino ad affrontarlo nello scontro finale. Ci sono però anche le armi incruente (si tratta comunque di armi giovani) che sono la sua vera forza: la simpatia, l'umorismo, la gioia di vivere e l'argento vivo addosso. Un'arma terribile, usata solo quando non se ne può fare a meno, è "Figlio di puttana": se prnunciata all'indirizzo del governo, lo fa piangere (a volte il governo cerca di difendersi con "Lascia stare mia madre", ma non funziona). La sua tattica mimetica consiste nel nascondersi sotto il tavolo del governo e coprirsi gli occhi (a volte con la frangia di capelli ossigenati). Il governo - genralmente - cerca di fermarlo scatenandogli contro un'avanguardia di matusa rimproveratori e di secchioni. L'unica sostanza pericolosa per SG è la minestra, che il governo riesce a propinargli attraverso una mamma al soldo dei matusa ma infiltrata nell'entourage di SG. Il veicolo di SG è un motorino elaborato Pinasco con marmitta a espansione, cilindrata non dichiarata, stereo, cartolina tenuta con la molletta fra i raggi per fare crrr, ma privo della ruota davanti (la quale costituisce un peso inutile dato che SG è in impennata perenne). Una stecca di malboro sotto la manica della maglietta a maniche corte arrotolate costituisce un ulteriore elemento distintivo e intimidatorio.



"Argento vivo, sbiancate, figu, Oklahoma, sigarette,
puttano, paciugo, garelli, smarmittare,
figa, figa pelosa, figlio di puttana, porco dide..."
"Ma ragazzi, io lavoro tutto il giorno, tiro il carrello,
scarico la frutta dentro nel verziere,
mi arriva il primo fesso con la moto a scurreggetta e mi sveglia!"

Chi é quel giovanotto indisponente con la Vespa scoppiettante
che disturba la mia pubblica quiete?
Vedo un qualchecosa sul giubbotto, poi c'è scritto che c'è scritto?
SG. Chevvordì?
Che é, Sandro Giacobbe? Impossibile, Sandro non ha lo spessore;
e poi c'ha il mantellino, minimo dev'essere, che so, un illusionista,
un contorsionista. No, ma é un supereroe!

"L'hai detto, matusa. Sono Supergiovane!"
"Eh, ma ditele prima le cose, no?"

Sfreccia, impenna, esclama porco dito,
io rimango abbrustolito dalle fiamme espulse dalla petomarmitta;
motociclo o motocarrozzetta, sgomma, inchioda, va a manetta,
fa cagare addosso i matusa e il governo.

Lui li stordisce con le fiale puzzolenti,
poi li subissa di cingomma nei capelli
e li finisce sputazzando il riso con la penna bic.

Mi piace quel ragazzo. Perché? Sto diventando forse ricchione?
Ma ditemi in sostanza se c'è
qualcuno che affronti il governo e i matusa con grinta e simpatica verve
come quel matto di Supergiovane.
Supergiovane.

Sburra, pizzette, giornali di donne nude.

Subdolo il governo si avvicina travestito da piscina
traboccante di analcolico biondo.
Un giovane si tuffa nella vasca come un vero Giamburrasca,
ma a contatto con il liquido esclama:
"Vaffancuore, sono stato ingannato. Questo é il terribile analcolico moro.
Aiuto, Supergiovane!"

Scatta Supergiovane e derapa, soccorrendo il il l l Capotel il Canopeta il
Capotel il Catop Catoblepa, il Catoblepa.
Superdgr e derapa soccorrendo il Catoblepa,
che purtroppo sta tirando le cuoia.

"Addio, Supergiovane. Per me ormai é finita".
"No!"
"L'analcolico moro é entrato in circolo".
"Non dire così, amico Catoblepa. Ecco, prendi questo!"
"No, ma.. cosa...?" "Ah"
"Ah"
"Sss"
"Ah h h"
"Ah... Catoblepa ?! Catoblepa! No! Assassini! No!!! Governo bastardo!!!"

Catoblepa Catoblepa, io ti dono le mie Tepa
per il viaggio che conduce all'aldilà.

Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa, Catoblepa,
tu mio amico morto, io vendicherotti, tu.

E Supergiovane dà fuoco a uno spinello
col quale affumica il governo che, all'istante,
passa all'uso di eroina e muore pieno di overdose.

Mi piace quel ragazzo. Perché? Sto diventando forse ricchione?
Ma ditemi in sostanza se c'è qualcuno che affronti il governo e i matusa
con grinta e simpatica verve come quel matto di Supergiovane.
Supergiovane.

In un tripudio di miccette il governo esplode
e i suoi brandelli in cielo compongono la scritta
ZIO CANTANTE,
che sta a significare lo scorno dei matusa
mentre i giovani limonano felici esaminando giornali tipo Lando,
che ritornano alla luce dopo un'era di arbitrario oscuramento,
grazie al provido intervento che operò quel sacramento di

Supergiovane, Supergiovane, salva il giovane, libera la giovane.
Super, super, supergiovane.
Cantiamo la nostra gratitudine
- gratitudine gratitudine -
a questo raro esempio di rettitudine perché siamo una moltitudine.
Super, super, super, super, supergiovane.
E ora cantiamo la nostra longitudine, latitudine
- latitudine -
Cosa c'è nel mare? La torpedine.
Cosa c'è in Friuli? Trieste e Udine.
Bravi. Grazie.
Prego. Bravo.
Grazie. Tenchius.
Tenchius. Fenchius.
Fenchius. Tenchius supermuch!
E non é finita: per festeggiare, offro cocacola con l'aspirina a tutti.
Yeh.
E fra dieci minuti voglio vedervi tutti in acido.
Yeh.
E ricordate: ovunque ci sia un giovane in difficoltà,
ovunque ci siano persone, cose, animali, città, fiumi, fiori, governi,
marche di automobili che cerchino di limitare la vostra gioventù,
là ci sarà lui con le sue miccette sempre accese.
Perché Supergiovane é allegria più, Bulgaria più, sciatalgia più più più.
Fave, fave, fuca, fuca.
Stappa stappa stappa stappa stappa dai.
Stappa stappa stappa stappa stappa dai.
É allegria, é simpatia, é sciatalgia.
Siamo forse secchioni? No.
Siamo forse matusa? No.
Siamo forse governi? No.
Siamo forse checchineris? No.
Siamo forse bulicci? Iarrosi? Buhi? Puppi? Posapiano? Orecchioni?
Mangiatori di fave? Orrendi? Rammendati? Giuisci? Meiusi? Magutti?
Fenderi? Finestrati? Oietti? Samanettati? Rautiti? Semeiuti? No.
Aperitaviti? No.
Aperitivi? Si.

(Un matusa: DIEGO ABATANTUONO
Supergiovane: MANGONI)


TELEFONATA MINATORIA

Salve, lasciate se volete un messaggio dopo il bip:
"Voglio avvisarvi che le ragazze di Bologna
che domani verranno a Milano
sono tutte minorenne,
perciò non vorrei che ti trovassi qualche sorpresa.
Regòlat... regolati."


ESSERE DONNA OGGI

Tu, cinque giorni di tristezza e poi corri incontro alla vita.
Tu, - io ? - col tuo paracadute, ti getti in volo e vai - 'zo vuoi?
Atterri nel giardino di casa, poi ti muovi sicura e fresca
come in un mattino di primavera.
Nella tua cameretta
c'è un signore che aziona la pressa
suoi tuoi piccoli amici di ovatta
che invocano aiuto, ma lui te li ruba e va via.
Tu piangi e insegui i tuoi morbidi teneri, fradici tappi per la figa pelosa.

E da oggi, i tuoi tappi per la figa pelosa li trovi anche
nella confezione magnum da ottanta pezzi; i suoi bei sigaroni morbidoni.

Ma vorrei farti una domanda: ti sei accorta che io sono un ometto?
E vorrei fartene un'altra: hai le mestruazioni?
Shh. Dormi ora. É tutto finito.

Protagonista del tuo tempo, protagonista della tua sessualità.

Essere donna oggi, vivere il prodigio
del tuo ciclo mensile ostentando sicumera.

Essere donna oggi, aspirare al ruolo che la storia ti deve:
quello di simpatica, paciosa, imprevedibile
nocchiero di un veliero proiettato verso il mare del duemila
al grido di "Cazzo, subito!".

Essere donna oggi, non più cagafigli,
bensì dolce e caparbia cagatrice dei tuoi figli.
Come Loretta Goggi nella Freccia Nera,
o in Maledetta Primavera mente autonoma.

Donna, roccaforte quando il flusso é più copioso,
sbarazzina quando é il caso
o marangona di un clitoride mai domo,
al grido di "Hah ggh aaaa ssiiii".

Ma vorrei farti una domanda: ti sei accorta che io sono un ometto?
E vorrei fartene un'altra: hai le mestruazioni?

Protagonista del tuo tempo, protagonista della tua sessualità.
Protagonista del tuo tempo, protagonista della tua sessualità.
Piccole donne, grandi labbra; piccolo uomo grandi labbra apprezzerà.
Probabilmente non mi accoppio, ma le tue trombe di Falloppio suonerò.
Protagonista del tuo wurstel di cotone.


PORK & CINDY

Rochenrol pam pam gapstei abuda A u.

Lui si chiama Pork e guida una Ford gialla del '56
con i Turbo ai finestrini placidi
e le tendine parasole sul lunotto posteriore,
e ogni sera lui tornerà da lei.

Lei - oh yes - si chiama Cindy e incassa tanti dindi,
e Pork lo sa perciò la sfrutta placido.
Le dice: "Vai sulla tua strada, Cindy, vai sulla tua strada.
Cindy vai, e Cindy vai vai.

Vai-v-vai v-vai v-vai-vai, vai-v-va-vai v-vai v-vai.
Ma non prendermi la Ford perché ha le ruote in lega
e l'albero a basso momento di inerzia,
e ho paura che me la rovinerai, che me la rovineraieaou!".

Lui si chiama Pork, e al suono della sveglia
si alza controvoglia, si lava i denti, fa colazione placido,
poi prende la sua Ford, esce dal garage,
saluta la sua Cindy, le requisisce i dindi;
lei é un pò debilitata perché ha la figa spanata.

Vai vai vai vo vai vo vai vo vai vvo vai vo vai vi vo vaiv.
Nai-n-nai n-nai-n-nai-n-nai-n-nai n-na-nai n-nai n-naii.
Rochenrol pam pam gapstei abuda A u.


PIPPPERO

I umorismo I umorismo kusch umorismo.
Sdreveide! Mismese gatchetene boghers chetegossuvé.
Pretzdavemivi Elio e le Storie Tese. Ha ha ha ha.

Grazie... Grazie al Coro Femminile di Stato della Radio e Televisione bulgara
che ha portato in Italia finalmente un ballo a misura d'uomo,
più umano, più vero.
Più umano, più vero.

Un ballo sincero.
É un ballo sincero.


Eh, certo, vista la situazione internazionale
noi abbiamo dovuto promettergli Ramaya (Ramaya)
però amici vi assicuro che ne é valsa la pena.

Diù diù diù diù diù diù,diù diù diù diù diù diù. Iù.
Diù diù diù diù diù diù, PIPPPERO
diù diù diù diù diù diù. ZIEOUNG.
Diù diù diù diù diù diù, diù diù diù diù diù diù. Iù.
Atinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc tinc. PIPPPERO.

Evviva l'Italia, evviva la Bulgaria che ci ha fatto dono del PIPPPERO;
ruotiamo le dita e uniamo le falangi, questo é il ballo del PIPPPERO;
amici servizi segreti bulgari, non sparate più al papa ma dedicatevi al PIPPPERO.
Popolo bulgaro - iù -. Popolo italiano.
Servizi segreti bulgari e italiani, via.
Sentite come pompa il PIPPPERO.

Diù. Ruotate le dita. Unite le falangi.
Bene, ora ripetete con me più umano più vero.
Più umano più vero.
É un ballo straniero.
É un ballo straniero.
Qui l'atmosfera sa di PIPPPERO.
Qui l'atmosfera sa di PIPPPERO.
Se in discuteca balli u Pippperupippero.
Se in discuteca balli u Pippperupippero.
Molto bene, ora da sole.

Più umano più vero.
É un ballo sincero.
E la tua estate sa di PIPPPERO - molto bene -.
Non senti come pompa il PIPPPERO?
Pompa. Pompa. Pompa. Pompa. A tinc etc.
Dio bono come pompa il PIPPPERO.

Diù. Più umano, più vero.
É un ballo sincero.
A ba ba ba, a ba ba ba.
Più umano, più vero.
É un ballo sincero.
Più umano, più vero.

State ruotando le dita? State unendo le falangi?
State stringendo amicizia con persone
che hanno il colore della pelle diverso dal vostro?
Bravi. Ora é il momento di cantare a squarciagola:
Ramaya, Ramaya, Ramaya rarrà.

Il PIPPPERO é un ballo che io e te balliamo se
l'amore c'è, e l'amore c'è se guardi me.
Bugiardo io, bulgaro in te, bugiardi noi,
sperando che l'amore c'è se ballo in te.
Tu balla in me e saremo okay.
Più umano, più vero.
É un ballo sincero.

Ehi, coro delle voci bulgare, io posso offrirvi

qualcosa di molto meglio di un semplice Ramaya:
potrei darvi Kung Fu Fighting di Carl Douglas. Gnacchisnà.
Fly robin fly? Non vi interessa? Gnacchisnà.
Voi forse preferite il meglio dei Tavares? Gnacchisnà.
Ali shuffle? Niente? Gnacchisnà.
Disco Inferno? Gnacchisnà.
Qualcosa di Cerrone? Gnacchisnà.
Oppure Boney M.. Gna. Tipo Ma Baker, Daddy Cool, Rasputin. Gnacchisnà.
Niente? Disco Duck? No Gnacchisnà.
Gimme Some? Gnacchisnà.
Qualcosa degli Oliver Onions, tipo Sandokan, Orzowei? Niente?
Cuba dei Gibson Brothers, dai.


INTERVISTA DI BISIO

"Dai, Cuba dei Gibson Brothers va bene, ma dopo.
Bravo Elio, bravo Fogli, bravi Chieftains, bravi tutti, bello il budello, ecc.,
belle le sonorità molto intense, come l'altra volta, mi piace.
Sai cosa non m'é piaciuto? Posso dirtelo?"
"Dimmi, dimmi"
"Il finale del vitello"
"Sì?"
"Cioé, bello il vitello, bello il finale,
però questo orsetto che arriva e dice... posso dire la parola?"
"Si" "Ti inculo"
"Eh..." "No, tu l'hai detta!"
"E allora?"
"Perché? Cioé, cosa succede..."
"Ehhh"
"...dopo?..."
"Dopo!"
"Ehhh"

(Canzone di sottofondo: "Let's all chant", interpretato dalla "The Michael Zager Band")


IL VITELLO DAI PIEDI DI BALSA REPRISE

Avevamo lasciato lo sventurato vitello dagli ex piedi di balsa, riconosciuto colpevole di calunnia dal Sinedrio Bovino, alle prese con l'intraprendente orsetto ricchione. Quella che segue è la cronaca dei fatti successivi, raccontati un pò per bocca dello stesso vitello colpevole, un pò attraverso i commenti del severo vitello dai piedi di cobalto e del saggio vitello dai piedi di spugna. ma alla fine è l'amore che vince.


Amico orsacchiotto, ti vedi barzotto e sento uno spinotto.
- Non avere paura mai -
Se questa avventura da un lato mi attira, dall'altro mi spaventa un pò.
- Del tuo giovane corpo -
Ma questa in fondo é la vita mia
- Bovino -
ed io vivo con gioia
- Corpo nato per l'amore -
questa mia condizione di vitello busone
perché ho capito che io, solo io, sempre io,
anche io, nient'altro che io, proprio io
Ero il vitello dai piedi di balsa
inventore di una storia falsa,
ma tu mi hai trasformato in vitello busone,
e quel buso marone che bello sapere che c'è.
Il vitello dai piedi di balsa,
ba ba ba ba ba ba ba ba balsa,
il vitello dai piedi di balsa
ha composto una canzone salsa.



URNA

La morte suole arrivare silenziosa come un'alce, così come è usa separarci dai vivi con il taglio di un utensile (spesso una falce). È altresì un evento ricorrente, che secondo studi statistici di un certo rilievo può verificarsi nelle condizioni più diverse ed imprevedibili (una nota curiosa in merito: "...Alcuni fra coloro che si pongono all'ascolto di questo brano decederanno durante lo svolgimento del medesimo". [B. Walsh, "Life and Science Today", Ed. Athena/Barthes, Agosto 1989] ).




Urna, urna, uuh, mettimi nell'urna, urna, uuh. Urna cineraria,
mettimi nell'urna funeraria, urna elettorale, mettimi nell'urna patatosa.

68: asino cotto. 47:
la morte viene, silenziosa come un'alce,
dai vivi ci separa con il taglio di una falce;
viene, silenziosa come un'alce, separa, con il taglio di una falce.


Lo disse Foscolo, lo ribadisco: della vita il fulcro é il sepolcro;
fulcro, sepolcro, fulcro, ribadisco che é un sepolcro.


E c'è qualcosa nell'aria che mi dice che io perirò.
O presto o tardi lo so che accadrà,
ma la cosa non mi turba, ho un solo desiderio:

Voglio una degna sepoltura
quando la morte verrà e mi ghermirà,
una tomba linda e duratura
che mi preserverà dall'umidità.
Ghermirà. Hu hu hu hu.

Seguono per i più colti alcuni brani tratti da "I sepolcri" di Ugo Foscolo:
"Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna".
Urna urna uuh, uuh; mettimi nell'urna urna uuh.


E c'è qualcosa nell'aria qualcosa nell'aria
che mi dice che io morirò:
ho nel corpo una scoria,
nell'intestino crasso, nel tenue e nel duodeno. Padre Luca.
Sento nel mio corpo delle scorie che mi minano. Baby Fuca.
Odo l'uomo del Giappone che mi dice: "Ufo Robot, Ufo Robot!"

Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole,
tra le stelle sprinta e va. Tra le stelle sprinta e va.
Mangia libri di matematica, insalate di cibernetica e ripete: sedici, il culo. Il culo.

Ma mentre parlo tu non mi ascolti.
I casi sono due: o non mi ami più o sei morta.
Propenderei per la seconda ipotesi perché emani un fetore nauseabondo.
E allora penso che tu voglia una

Degna, degna, degna sepoltura
perché la morte é arrivata e ti ha ghermita.

Una tomba linda e duratura
che ti preserverà dall'umidità.


Urna, urna, uuh, mettimi nell'urna funeraria,
urna elettorale, mettimi nell'urna patatosa.

Amore, amore, aaa. Ciao, aaaaaa; sì devi mettermi nell'urna,
miettime, miettime, nell'urna.
77, tette tette: le gambe delle donne.
23 uah oh ooh: un tram. Aaaaaah
24: un altro tram.
96: l'autobus ha ha ha ha ha, hu hu hu hu.
15: l'amore perpetuo che unisce la coppia per molti anni infiniti.
64: gli anni di Bellugi. Ha ha ha ha. He he he he.


ARRIVEDERCI

Arrivederci
- Ciao amici! -,
arrivederci,
fra poco questo disco finirà.
Ma siam sicuri che
la nostra ilarità
per lungo tempo vi accompagnerà.
Ridere, ridere, fatica vivere,
la gioia di noi giovani, si sa, é:
saltare, brasare, fornire, forgiare,
irrompere in un bagno a Cagliari.

Ma la gioia di noi giovani é anche sapere
che fra una settimana sarà ancora sabato
e noi potremo stare fuori fino a tardi,
tipo fino a mezzanotte e mezza!
O all'una!

É ancora sabato, e poi domenica,
i giorni in settimana sono sette;
noi siamo cinque, poi sono sette
e cinque più sette fa
dodici, dodici, dodici.


LA BARZELLETTA DEL FANTASMA FORMAGGINO

"La barzelletta del fantasma Formaggino. C'è un italiano, un francese e un inglese che devono stare una notte... la gara, devono fare una gara, devono stare una notte dentro un castello dove ci vive il fantasma Formaggino. Allora tutti dicono: oh, non ce la fai, non ce la fai, a tutti gli altri due. E fa: "Eh, va bé, vediamo se non ce la faccio!"
Inizia l'inglese e dice... sta lì così... poi a mezzanotte arriva e dice: "Sono il fantasma Formaggino!" E lui: "aahhh!" Scappa e se ne va via perché s'é spaventato. Poi arriva il francese, il giorno dopo, e a mezzanotte dice: "Sono il fantasma Formaggino!" E il francese si spaventa moltissimo e scappa via perché s'é spaventato. Al terzo giorno arriva l'italiano e fa, eh, figurati se, come..., arriva l'italiano, a mezzanotte si sente: "Sono il fantasma Formaggino!" E l'italiano: "E io ti spalmo sul panino!!" Ah ah ah! Hai capito? Cioè, é perché, è simpatico." "A me è piaciuta" "E poi com'è che finisce?" "No, é finita. Cioè dice: "Ti spa..." perché si chiama Formaggino..." "Ah..."


LA VENDETTA DEL FANTASMA FORMAGGINO

Una popolare barzelletta narra le gesta di un francese, un inglese e un italiano che si sfidano a trascorrere una notte nel castello infestato dal Fantasma Formaggino; colui che resisterà più a lungo sarà il vincitore. Come è noto, i primi due fuggono terrorizzati alla vista dello spettro che appare pronunciando la proverbiale sentenza "Sono il Fantasma Formaggino". L'italiano invece lo beffa, rispondendogli "E io ti spalmo sul panino". Fin qui la trama originale. Pochi però conoscono l'epilogo della vicenda, peraltro inventato da noi, nel quale a causa di una falla spazio-temporale Elio incontra i due sfortunati stranieri con i quali stabilisce una singolare alleanza: al fine di punire il vanaglorioso italiano i tre organizzano una beffa ai suoi danni, ma gli effetti dell'iniziativa si rivelano, ahimè, incontrollabili.

Ciunga ciun ciunga ciunga ciun ciunga ciun ciunga
ciunga ciunga ciun ciunga ciun ciunga ciun ciunga.


Stavo andando a cento all'ora
per trovar la bimba mia che non c'era,
ma il motore si é fermato nel bel mezzo della via.
Hai messo l'antigelo col freddo che fa? Sì.
Hai visto se il livello é fra min e max? Sì.
Ma il mio vano motore é troppo vano e poco motore;
lo illuminerò, sei forte Papalli,
con una candela di cera - va bene - che non c'era.

Decidetti perciò di inoltrarmi in mezzo al bosco,
ma non c'era un sentiero già battuto e la nebbia già saliva.
A un tratto vidi due corpi stesi che mi sembravano inanimati,
ma che morti non eran.
Erano l'inglese e il francese delle barzellette.


Fu allora che scivolai su qualcosa
che mi sembrava un pezzo di merda
ma che merda non era.
Era un pezzo di pane sul quale era stato spalmato un formaggino.


Sdraiato sopra il prato mi domandai dove fossi capitato,
e allora mi risposi così:
sono capitato sopra un prato dove mi son domandato: "dove sono capitato"?
Ecco la risposta al mio quesito: sono capitato sopra un prato dove sono scivolato.
Aiuto. Mi sono bloccato.
Sono in un circolo vizioso. Sono socio.

So ciò: ero nel mondo delle barzellette e stavo assistendo al finale della barzelletta
del Fantasma Formaggino, dove l'italiano vince mentre l'inglese e il francese perdono.

Al risveglio di costoro chiesi dove fosse l'italiano che non c'era;
mi risposero quando avrò voglia io mi risposerò però adesso no,
mi tengo la moglio che ho, la moglie che ho.

Fine della prima parte

Inizio della seconda parte


In effetti l'italiano era andato dentro un'altra barzelletta,
quella dove un orologio vien gettato da una torre
e si fa a gara a chi lo prende prima ch'esso tocchi terra spaccandosi.
E allora l'italiano te lo porta un'ora indietro,
poi raggiunge il marciapiede sottostante in largo anticipo,
raccoglie al volo l'orologio ed in sostanza vince, vince,
sì, l'italiano vince, e con lui vince l'Italia intera.

E se uno svizzero ti dice: "Italiano pizza, spaghetti, mandolino, mamma,
mamma lo sai chi c'è? É arrivato il merendero!",
tu non arrossire e non abbassare il capo, ma digli:
primo, tu non prendi parte neanche a una barzelletta.
Due, treno dell'amore portami con te,
qua trovi la gioia, cinque inate il fiume, sei.

Questo era un esempio dell'arguzia che ci permette di spopolare nelle barzellette.
Non é soltanto l'amor che regna nella nostra splendida terra, ma torniamo nel bosco.

I due uomini nel bosco nel frattempo avevan deciso che era giunta
l'ora della riscossa nei confronti dell'italiano.

Mi fecero così travestire da Fantasma Formaggino per trarre in inganno l'italiano:
quest'ultimo credette di trovarsi a tu per tu con il fantasma del Fantasma Formaggino.
A quel punto pronunciai le fatidiche parole: "Sono il Fantasma Formaggino io!".
"Impossibile" - disse lui - "ti ho appena spalmato"
"Evidentemente no - dissi io - se no non sarei qui!"

"Ma io ti spalmerò ancora, e già pregusto il tuo sapore sul panino".
"No no, non ci riuscirai, perché del coltello buon uso non fai!
Per mano di inglese stavolta cadrai, per man di francese scherzato verrai.
Permani pure della tua opinione, ma su quel panino non mi spalmerai!"

Giammai, giammai, non lo spalmerai.
Su questo panino non lo spalmerai.
Giammai, giammai, non lo spalmerai.
Su questo panino non mi spalme, mi spalme, miss Palme.
I te vurria vasà

E l'italiano cantava, cantava, e alla fine le disperate invocazioni giunsero alle orecchie del suo divino protettore, il Dio della Barzelletta, che disse:


"Tu, tu hai osato modificare il finale della barzelletta del Fantasma Formaggino, ed io che di mestiere faccio il Dio non posso soprassedere a questo vizio di forma".

"Gino Bramieri é molto più indulgente. Ti prego, sii accondiscendente e
concedimi l'amnistia!"

"L'amnistia? Eh, no! Tu morirai della stessa morte che toccò al tuo predecessore,
cioé il Formaggino, diciamo, e fra le risate a profusione verrai spalmato su quel panone
con un coltellino. Té, beccati questo. Prrr".

E questa é la descrizione, la descrizione della mia morte.


BONUS TRACK


Per ascoltare questo brano, copiate su computer gli ultimi secondi dell'ultima traccia del Cd (da 7:58 alla fine), fatene il Reverse (cioè mettetela al contrario) e ascoltatela ad un playback rate di 7kb circa (quindi la dovete riprodurre più o meno ad un quarto della velocità originale). Se avete fatto tutto per bene, sentirete quanto segue:


Bravo, ce l'hai fatta.
Eccoti l'introduzione di Servi della Gleba.

Lei é bella dentro, lei é sensibile;
più dolce di uno sfacciottino di papà Barzotti.
Cammina a una spanna da terra
come un hovercraft d'amore;
io l'accompagno alla mostra del Pinturetto
anche se in realtà preferisco di gran lunga il Tinturicchio,
poi torno a casa e - con un cuscino sulla faccia -
penso a lei ascoltando al buio F. De Gregori e,
dato che lei salutandomi mi ha baciato nelle vicinanze
dell'angolo esterno della bocca,
ritengo a ragione di avere delle possibilità.

Poi la osservo dalla mia finestra muoversi leggera
come un gavettone di idrogeno
in direzione del mio amico Furio Terzapi,
e infilargli in bocca due metri di lingua,
la lingua dell'amore,
ma io - caro diario - sono in una botte di ferro
perché lei mi ha assicurato che non lo ama.
Anzi, mi dispiace per lui perché magari poveretto
si fa delle idee.




***



Ed ora urlate tutti un enorme GRAZIE (con o senza lingua, a scelta!) a
Diego Ascoli Guidotti & Culto Del Monociglione!



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