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Four tiles for Grumo
ANTEFATTO: LA LAUREA
Sveglia al dodicesimo rintocco, pomeriggi di cazzeggio, giochi e stronzate e già pensare alla sera, quando pacchi, birre, due di picche e canzoni urlate a squarciagola salutano l'alba.
Gli anni dell'università, i giorni degli esami passati a cazzo e della festa perpetua, il periodo più bello della vita dei giovani uomini e delle giovani donne in cui tutto sembra possibile, improvvisamente fankulo.
Per tutti.

Il precursore della nuova tendenza fu senza dubbio lui, il mito, Matricola88MATRICOLA 88.
Iscritto ad informatica a Torino dal 1988, era uno dei pilastri fondanti della scuola, una leggenda per tutti, il plurisegato a tutti gli esami, il simbolo stesso dell'handicap. E all'improvviso si sarebbe laureato, l'11 Aprile 2005.

Laurea triennale (anche detta "breve").
Un corso di TRE anni PIÙ CHE QUINTUPLICATO: DICIASSETTE anni.
Con una tesi di 28 PAGINE.
Anzi, 27 E MEZZA, perché l'ultima era MEZZA BIANCA!
Nel tempo che aveva impiegato per laurearsi, la piccolaCate aveva fatto in tempo a nascere e a mettersi con Ivan Piombino... uhm... ok, uno a zero per Matricola 88.

Comunque, il giorno della laurea fu epico, l'intera scuola era lì ad assistere, col fiato sospeso. E lui non aveva deluso le aspettative di nessuno: salito in cattedra non aveva fatto la discussione, non aveva parlato della sua tesi: aveva raccontato la sua vita, le sue opere e i suoi miracoli. Aveva recitato un vero e proprio addio alla facoltà, a quel microcosmo che l'aveva ospitato per diciassette, meravigliosi anni. Aveva salutato i suoi genitori, che l'ascoltavano piangendo increduli, e tutti i compagni di cazzeggio incontrati lungo la strada, intere generazioni che aveva visto succedersi dal lontano giorno in cui si era iscritto. Erano seguiti svariati minuti di applausi e gli stessi professori si erano commossi. Era la fine di un'epoca.

L'uscita di scena di tale personaggio aveva spiazzato moltissimi handicap, improvvisamente orbi del proprio leader. A Torino come in Italia come nel mondo, la decisione era presa: tutti si sarebbero laureati, tutti, in tutto il mondo! Tutti ad Aprile 2005.

E così in pochi giorni sfilarono infinite schiere di irriducibili. Persino Dottor UollanoUollano terminava il cazzeggio universitario, sarei quasi andato a vederlo! Ma si laureava al mattino presto. Quindi soka.

Dottor Grumo Grumo invece aveva il buon gusto di laurearsi di pomeriggio... vedere un autistico in giacca e cravatta aveva sempre il suo bel perché, poi bisognava scrivere, registrare, fotografare, filmare, salire su marok.org...

Detto fatto. Siete curiosi? Eccovi il filmato di Uollano!

Fu un'esperienza unica, la faccia di Grumo imperturbabile persino alla laurea, una pheega obbligata con la forza a fare la foto con Grumo, Dottor GrumoKastrox in aula magna vestito da cowboy, come regalo (laurea più compleanno!) un ombrellino color diarrea, l'aperitivo analcolico con più parenti che amici, il brindisi con l'acqua naturale...

Insomma, era stato tutto troppo bello, non poteva finire lì!

"Grumo - gli dicemmo - hai troppe potenzialità, devi assolutamente fare una festa di laurea!"

Grumo ci pensò un po' su, poi disse: "Ok!".
Perfetto, il Grumo Day sarebbe stato realtà!
I PREPARATIVI
Grumo aveva in mente una festa con un concerto di uno dei suoi gruppi preferiti.
I suoi gruppi preferiti invece avevano in mente di suonare quando c'era pheega.
Due esigenze inconciliabili: Grumo + Pheega = Grumo.

Dopo un mese di richieste andate a vuoto, con relativi vaffankulo, inaspettatamente l'OK giunse dall'ultimo gruppo a cui noi avremmo pensato: i mitici Four Tiles!

I Four Tiles (Sebo e Cesareo alle chitarre, Guido Block al basso, Roberto Gualdi alla batteria) sono un leggendario gruppo cover degli anni d'oro del rock, leggendario per la formazione cazzuta, ma anche perché nessuno di noi era mai riuscito a sentirli: fanno pochissime date e sempre in culo al mondo.
E stavano per suonare per Grumo!!!

Nessuno osò chiedere all'autistico quanti miliardi avrebbe dovuto calare, ma comunque, contro ogni previsione, Grumo avrebbe organizzato una figata di festa!
Anche perché, se suonavano i Four Tiles, non ci poteva non essere pheega... cosa poteva andare storto?
I DETTAGLI
Eravamo già tutti all'erta per quella che si preannunciava come la festa del secolo, quando Grumo ci annunciò i dettagli:
  • la festa sarebbe stata di sabato pomeriggio, come la festa delle medie
  • sarebbero potuti entrare SOLO gli invitati
  • gli invitati sarebbero stati AL MASSIMO una ventina, anche se il locale che aveva affittato avrebbe potuto tranquillamente contenere trecento persone
  • il locale, tal Indian's Saloon, era fuori Milano, ma non c'era problema: dal capolinea del tram ci avrebbero dato un passaggio I GENITORI.
Quindi, ricapitolando: festa di laurea di sabato pomeriggio, in venti persone, con i genitori.
A dire il vero, i genitori di Grumo sono dei grandi e soprattutto sono più giovani di Grumo... il vero problema semmai era tutto il resto.
Infatti nessuno si chiese più se c'era pheega.
Piuttosto sette giovani fave, ovvero Uollano, Dagarlass, Comecazzosichiama, Don Diego, Ivan Piombino, Kastrox ed il sottoscritto, si guardarono in faccia ed esclamarono: "NOI siamo gli ELETTI, NOI siamo i prescelti per la festa di Grumo!!! NOI, solo NOI!!! DOVE abbiamo sbagliato?"
IL REGALO
Visto che facevamo parte degli Eletti, e che Grumo ci offriva aggratis un concerto dei Four Tiles, non potevamo certo presentarci a mani vuote.
Ma cosa regalare a Grumo?
  • Grumo + pheega = Grumo. Regalargli un giro con una troia? No, era troppo bastardo. Per la troia: anche lei è un essere umano. Proposta scartata.
  • Grumo di sera non esce, sta a casa e legge un libro. Regalargli un libro? No, non potevamo, eravamo tutti analfabeti. Proposta impraticabile.
  • Grumo porta il tempo che rompe i coglioni. Regalargli un ombrellino marrone? Già fatto per il compleanno. Proposta abusata.
  • Grumo non ha un telefonino. Non perchè sia contrario ma perché tanto non lo chiama nessuno. Regalargli un telefonino?
Pensandoci bene, la proposta aveva in effetti un suo perché. Incaricammo Uollano dell'acquisto e del relativo controllo qualità: comprò un telefonino GRIGIO, il modello che costava di meno tra tutti i telefonini esposti in tutte le vetrine di tutti i negozi di Milano, e SENZA scheda, per spregio.
SI PARTE!
La festa era stata fissata per sabato 14 maggio.
Peccato, l'avesse messa venerdì 13 sarebbe stato perfetto... ma potevamo accontentarci.

Iniziava alle tre del pomeriggio, proprio come le feste delle medie, così per arrivare a Milano in tempo mi ero dovuto alzare prima dell'alba: le dieci del mattino. Però mi ero risvegliato nel migliore dei modi.

Pompino di due troie lesbo svedesi minorenni nude bisessuali e ninfomani? No, però scriverlo fa bene al pagerank.
Sms del Favone Grassone? No, però ci siete quasi!
La sveglia me la diede un sms di Uollano: "Piove! Perfetto."
Tirai un sospiro di sollievo... se alla festa di Grumo non avesse piovuto, avrei chiesto il rimborso del biglietto del treno! Fankulo!

I primi sospetti sulla piega che avrebbe preso la giornata mi vennero osservando dal finestrino del treno la scritta: Alta tensione, pericolo di morte! "Alta tensione. Pericolo di morte".
I secondi mi vennero dalla notizia del pacco di KASTROX ed IVAN PIOMBINO! Lo spregio più totale!!!
Arrivare a Milano senza mal di testa o orecchie che fischiavano, con lo scompartimento pieno fino all'ultima fermata e senza che il mondo mi avesse mandato affankulo fu davvero surreale. Non mi ci abituerò mai.

Ad attendermi due volti noti: Uollano e Don Diego.
A cui poco dopo si aggiunse la giovane Biba.
La sorella di Uollano, non la band (però sarebbe stata una bella sorpresa).

Confortati dalla nostra immensa carica di simpatia, rinnovammo il Brindisi con l'acqua naturalebrindisi con l'acqua naturale, parlammo un po' di pheega ed informatica con la giovane Biba che dopo il primo minuto ci voleva già ammazzare, ed infine incartammo il prezioso telefonino grigio senza scheda in un rotolo di carta da culo. A raccontarvi l'evento... il filmato di Uollano.

Ci incamminammo verso la festa di Grumo solo quando Biba, in qualità di unica giovane donna, ci disse definitivamente fankulo... i conti tornano.
La navigazione qualità Uollano in compenso manteneva standard molto alti, se arrivammo all'Indian's Saloon incolumi fu solo perchè Dagarlass e Comecazzosichiama ci passarono a raccattare a metà strada.
Dagarlass chiese in cambio un unico favore: dare ospitalità alla sua trombetta nel mio zaino...
"Ma certo - risposi - E soprattutto cazzi tuoi!"
Non capì.
Avrebbe capito.
NO GRUMO NO PARTY!
All'arrivo ci accolsero papà e mamma Grumo.
"Avete visto? Piove!" ci dissero.
"Non so perché, ma me l'aspettavo!" risposi.
La vita è fatta di certezze.

Gli amici di Grumo erano pochi, non più di una decina, ma tutti discretamente handicappati. Il più storto era un tizio pelato che chiamavano "Lo sciamannato": era l'unico contento che la festa fosse di pomeriggio perchè nessuno l'avrebbe riportato a casa.

Le pheeghe invece erano parecchie, scolpite nel legno delle Le sedie a forma di figasedie dell'Indian's Saloon.
Però l'alcolico più potente era la birra.
Perfetto! Era la VERA festa di Grumo, come da sempre l'avevamo sognata!!!

I Four Tiles intanto erano già sul palco, alle prese con il montaggio.
"Ciao Fave! - esclamò il Civas - Ma dov'è IL MEGLIO?"
"No, Ivan Piombino non viene!" rispose Grumo.
Fu il primo momento di allegria che regalammo al chitarrista... ne eravamo lieti: l'aspettava una dura giornata.

E va be', i musicisti sembravano abbastanza indaffarati, così li abbandonammo alle loro occupazioni e ci dedicammo alle nostre, di ben più alto livello: le foto nel cesso!

Artisti al cesso Artisti al cesso
Artisti al cesso Artisti al cesso
Artisti al cesso Artisti al cesso
IL DETTAGLIO
Ora mancava solo più un dettaglio: i bicchieri di plastica col nome sopra!

Ok, bicchieri di plastica trovati.
Ora mancava il nome...
"Chi ha una penna?"
Detto fatto, problema risolto.
La FESTA DELLE MEDIE aveva inizio!
Uollano festa di Grumo style
CONCERTO!
Generalmente i gruppi iniziano a suonare solo quando il locale è pieno, possibilmente di pheega. Controllai sull'agenda: non avevo impegni per il 2154.

L'unica domanda preliminare pertinente mi venne rivolta dal buon Le luci rosse ci sono!Guido Block: "Come si chiama il festeggiato?"
"Grumo!" gli risposi.
"Come???"

Guido Block è tedesco, ma, anche fosse stato italiano...

"G R U M O!"

"Grumo come UN GRUMO?" chiese, con aria schifata.
"Perfetto!"

Perfetto.

Immagine delle Fave all'estero: -1000%.

Appurata la scarsa edificanza della scena nella cultura occidentale del Quadrante Delta, Il chitarrista Seboil chitarrista Sebo decise che lui a GGrrrumo l'avrebbe chiamato Stefano, minchia, perché a dire Grumo si vergognava.

"Dedichiamo questo concerto a Stefano - disse - che è diventato dottore! Lui è più fortunato di noi: se vuole potrà fare il musicista, ma noi non potremo mai fare i dottori!"
Boh... Sebo dottore non saprei, ma... Grumo musicista?
Evidentemente non l'hanno mai sentito cantare!

Nonostante le condizioni estreme, i Four Tiles tiravano da Dio. La cosa più assurda è che stavano pompando e si stavano impegnando anima e corpo per esibirsi di fronte al nulla: The Handicapsle uniche forme di vita che si vedevano dal palco erano cinque Fave, naturalmente di sesso maschile, tutte e cinque handicappate.
Gli altri amici di Grumo stavano in fondo, mimetizzati con la parete, e persino i genitori di Grumo erano spariti.

E va be', avere un locale grande e completamente vuoto a propria disposizione aveva anche i suoi vantaggi: ci potevamo svaccare dove e come meglio ci pareva, senza che nessuno ci rompesse i coglioni.
Così, Uollano filmava da sotto il palco attaccando la telecamera alla presa di corrente del locale, per spregio.
Io fotografavo dai tavoli in prima fila usando come cavalletto un rotolo di carta da culo, per spregio.
Dagarlass riservò un intero tavolo per il suo minidisc. Superspregio!

Il meglio però doveva ancora arrivare: contro ogni aspettativa, sorprendendo ogni più rosea previsione, a metà concerto la porta si aprì ed entrarono... DUE PHEEGHE!!!
Ebbene sì, si erano perse ed erano capitate lì per caso: cercavano l'uscita del parcheggio.
Grumo prontamente prese la situazione in pugno: si precipitò verso di loro e spiegò con precisione autistica dov'era l'uscita.
Le due pheeghe se ne andarono e la pace ritornò sul Grumo Party.
Tutto secondo copione.

La scaletta propose un ghiotto viaggio nel rock anni 70/80, con protagonisti Ol tugheder indiscussi Rolling Stones e Queen.

Il meglio però furono due assurde cover hard rock dei Backstreet Boys e di Britney Spears, due raffinatissimi esercizi di stile che avrebbero fatto capottare dal ridere un bue.

Notevole anche la dedica alla "cantante che se avesse preso una laurea sarebbe stata in FORMA DEL CULO", alias Kylie Minogue
Non per vantarci, ma anche stavolta avevamo tirato su un bel po' di bordello, sicuramente più di quanto avessero preventivato i musicisti rock che più di una volta cercarono di sedare il nostro entusiasmo. Naturalmente invano. Grumo

"Oggi abbiamo suonato poco - ci dissero - venite a sentirci quando facciamo i concerti 'veri'!"
Verremmo sì, se non suonassero in culo al mondo... in quello potrebbero gemellarsi con i Farinei.

I Four Tiles avevano già smesso di suonare e, date le circostanze, dubitavamo che avrebbero fatto un bis (vedi Missione Campione). Quindi? Tutto finito?

No! Il concerto aveva ancora un'ultima sorpresa da riservarci: la dedica finale dell'autistico Grumo in cui fece i nomi di tutti i componenti del pubblico. In meno di un minuto.


Senza una pheega


BACKSTAGE
Finito il rock andammo a salutare i musicisti, stanchi ma in vena di ghiotto cazzeggio.
Memore delle vicissitudini faviche del mese precedente, Uollano, un po' timoroso, chiese al Civas: "Ascolta, lo so che è una festa privata ma... per caso... potremmo mettere... tipo... dei brevissimi estratti del concerto... su Internet?"
Cesareo lo guardò con aria compassionevole e ci diede l'ok per mettere su il cazzo che ci pare.
Per fortuna il Civas è sempre un grande.
"Grazie Civas! - gli dissi - E ricorda, LA PHEEGA NON È TUTTO!"
Lui guardò il vuoto del locale e, con aria sognante, rispose: "La pheega non è niente!"
Fu un bel momento.
Scaricate quattro filmati del concerto.
Qualità Uollano!
(Tnx Civas!)

Duello
rock
(4.4Mb)

Fave Back
street boys
(4Mb)

Fave Kylie
Minogue
(3.9Mb)

While my guitar
gently sweeps
(6.8Mb)
IL MOMENTO DELLA VERITÀ
A questo punto mancava solo un ultimo dettaglio per concludere degnamente il pomeriggio: La consegna del regalola consegna del regalo!
Alla vista del telefonino, l'autistico Grumo ebbe un principio di svenimento. Si riebbe solo quando gli assicurammo che non c'era la scheda dentro e quindi, anche volendo, nessuna pheega poteva telefonargli. L'equazione era salva.

Una volta fuori, notammo come non avesse mai smesso di piovere: era veramente il Grumo Day.
Soprattutto, era surreale uscire all'aperto dopo un concerto e vedere che c'era ancora luce... e non era l'alba, ma il tramonto! Inquietante pensare che avevamo ancora tutta la giornata davanti.
"Boh, io quasi quasi a 'sto punto me ne tornerei a casa! - dissi - Così faccio ancora tempo ad uscire stasera!"
"Ma no - disse Grumo - andiamo a mangiare assieme!"

Don Diego, Dagarlass e Comecazzosichiama risposero inequivocabilmente Soka.
Uollano ed io al contrario finimmo per cedere, soprattutto perché ci poteva ancora essere materiale per marok.org! Così ci avviammo verso il centro, appuntamento con Grumo alle otto davanti al Duomo.
Aspettammo fino alle nove.

Il mondo mangia la nostra merda "Forse era meglio regalare a Grumo anche la carta da mettere nel telefonino!" obiettai.
"Ma no, e perché?" mi rispose Uollano.

Chiamammo i genitori di Grumo a casa, per sapere se loro avessero il numero di qualcuno che era con Grumo, in modo da rintracciarlo.
Dopo un po' di giri assurdi, riuscimmo a farci chiamare.
"Pronto! Che fate?"
"Ma... siamo in piazza Duomo... l'appuntamento..."
"Cazzi vostri, noi stiamo già mangiando e siamo dalla parte opposta di Milano!"

E fu così che Uollano ed il sottoscritto decisero di suicidarsi intestinalmente in un fast food, pronunciando l'ultimo soka della giornata, unito alla gioia di trovare nello zaino la trombetta di Dagarlass. E non l'avrei rivisto fino a giugno.
Come diceva il Sommo, il tempo prende, il tempo dà: un minidisc in meno, una trombetta in più!
Ma soprattutto... andate tutti affankulo!


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