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Percfest 2005 capitolo 6

Era l'ultimo giorno di Percfest, almeno stamattina non potevo mancare all'appuntamento col Fitness!
Mi alzai a mezzogiorno e mezza, urlando: "SOKA!!! FITNESS FANKULO!!!"
Fu una vera soddisfazione.

Sceso in strada, il primo volto noto che incontrai fu UollanoUollano. Era pervaso da uno strano entusiasmo, naturalmente immotivato, ed iniziò ad illustrarmi i suoi fantastici progetti per la nottata: ora aveva la chitarra, e la chitarra avrebbe generato megafestoni in spiaggia con falò, pheega, musica, pheega, alcool, pheega, fumo, ma soprattutto pheega. Subito dopo incrociammo Grumo, e Uollano ritornò alla realtà.

Nulla in confronto all'incontro con il Kompagno Gillette che, svaccato in spiaggia, stava illustrando al mondo l'ultimo capitolo della sua saga: "Perché NON ho votato ai referendum sulla fecondazione assistita".

In una coppia, se donna e uomo hanno pari poteri non c'è equilibrio: per natura, la donna ha la figa e l'uomo no e quindi, perché ci sia equilibrio, all'uomo dev'essere dato il potere, alla donna no.
La fecondazione eterologa permette alla donna di fare un figlio usando la sborra di un altro uomo: dunque il capofamiglia, cioè il maschio, non conta più un cazzo. Per questo motivo, la fecondazione eterologa è una stronzata.

I più ingenui potrebbero pensare: "Se tu e quella troia di tua moglie non volete fare l'eterologa, siete liberi di non farla. Quindi cazzo rompi i coglioni?"
kompagno Gillette Errore: una legge che dice di aggiungere libertà in un rapporto tra due o più persone, in realtà la toglie.
Infatti, ogni libertà data alla coppia potrà essere impugnata dalla donna sotto forma di ricatto: "La legge lo consente, quindi noi lo facciamo, tu non puoi dire niente perché io ho la figa e tu no!"
Perciò, meno libertà verrà data alla coppia e più libertà avrà l'uomo: ogni legge che aggiunge libertà alla coppia va boicottata. Un esempio per tutti: la legge sull'aborto, una vera stronzata!

Il kompagno Gillette proseguì con l'elogio delle formule matrimoniali che si usano in Arabia Saudita, uno dei pochi stati in cui le cose funzionano a dovere, e poi riprese in modo minuzioso i suoi ragionamenti sulle società matriarcali e patriarcali, sul degrado della società causato dal potere della donna, concludendo come sempre che è perfettamente normale se lui non tromba.
Sarebbe andato avanti ore ad esporci le sue teorie, ma purtroppo era tempo di andare: s'era fatta ora di pranzo.

Handicappati dal Pescatore Miopio e Grip ci dissero soka e ripartirono verso l'afa cittadina. Difficilmente per partire dal mare d'estate si può scegliere un momento più sfigato di una domenica pomeriggio... tutto secondo copione.

Gillette invece ci disse che se ne andava a mangiare merda in campeggio, perché si stava benissimo, e comunque quando tornava finiva il discorso perché c'erano cose da approfondire.

Preso atto di tutto ciò, Uollano, Grumo ed io decidemmo di farci una bella mangiata alla faccia porca loro: tutti dal mitico PESCATORE!

La totale assenza di pheega per una volta fu un fattore positivo: tutti ordinammo piatti a base di pesci e crostacei senza timore di sfoggiare il nostro handicap quando sarebbe stato il momento di affrontarli dal punto di vista meccanico. Io comunque dimostrai una grande abilità, ed i fatti mi cosano.

A TU PER TU CON L'HANDICAP

Fatte le tre, ce ne andammo in giro per i seminari, incontrando l'handicap sulla nostra strada: Fotoaldo meets Ivan PiombinoIvan Piombino.
"HO PERSO TUTTE LE FOTO!!! - ci urlò con fare disperato - Si è sminchiata la macchina e le ha CANCELLATE!!!"
La nostra reazione fu solidale e composta: "AHAHAHAHAH! HANDICAPPAAAAATO!"
Lo accompagnammo da FotoAldo per cercare di salvare il salvabile unendo l'handicap all'informatica, Ivan Piombino estrasse la scheda dalla sua HP numero tre e la consegnò al nostro fotografo di fiducia.
"È BOLLENTE!" esclamò FotoAldo.
"Ahahaha sìsì è rimasta al sole tutta la settimana! - rispose Ivan Piombino - AHAHAHA!"
FotoAldo lo guardò con fare atterrito.
Delle centinaia di foto fatte da Piombino, la scheda risultava contenerne quattro o cinque.
Il responso dell'esperto FotoAldo fu: "Cazzi tuoi!"
Perfetto, Ivan Piombino aveva sminchiato la terza macchina fotografica HP nel giro di tre mesi. Vittoria!

I PREPARATIVI

Il magazzino è in buone mani Il concorso era terminato, per cui non avevo concorrenti da seguire nel pomeriggio... uno sclero in meno. Anche le magliette le avevamo fatte fuori quasi tutte, naturalmente regalate e non vendute. L'unica attività rimasta era tentare per l'ennesima volta di vendere i DVD a 20 euro, così facemmo un salto in magazzino e li tirammo fuori per esporli al pubblico ludibrio della piazza.

Vedere Angelo & Friends che stavano sclerando come dei backline del Percfest era sempre una soddisfazione: quella sera doveva suonare la Great Naco Orchestra e avrebbero dovuto montare sul palco gli strumenti per l'intera orda selvaggia. Quindi sul palco ci sarebbe stato l'inferno, e io non c'entravo un cazzo!!! SOKA!!!

Grumo ed io ci limitammo a mettere su il banchetto in piazza, completamente privo di merchandising a parte i dvd. Là incontrammo l'ultima persona che avremmo pensato di incontrare: Mr Mumble meets Mr UollanoMUMBLE! Si era fatto il viaggio da Roma per venire solo un giorno... strana persona.

Lo parcheggiammo di fianco ad Ivan Piombino, che tanto non poteva più fare foto, quando arrivò un messaggero celeste obliquo: il Pastrano.

"Marok, come va la vendita dei dvd?"
"Una merda come al solito - dissi - Te l'ho detto, a 20 euro non se l'incula nessuno!"
Mi aspettavo la solita spiegazione di come i dvd dei Dream Theater costassero più di 20 euro e al Percfest ci suonava gente con le palle e blablabla, invece...

"Ok, ok... ho capito! - disse, con aria rassegnata - Allora mettili a quindici!"
Rimasi un po' interdetto...
"Scusa, va bene tutto ma... che senso ha ormai? E i pochi sfigati che l'han comprato a 20???"
"Digli che se ci mostrano il primo dvd che han comprato a 20 gliene diamo un altro a 10..."

Di tutte le idee del cazzo che avevo sentito nella mia porca vitaccia di merda, questa era l'APOTEOSI!
Il seminario di Gilson Silveira Se uno avesse comprato un dvd a 15 euro, poi fosse ritornato e ci avesse detto che l'aveva pagato 20, noi avremmo dovuto dargliene un secondo a 10. Se poi fosse ritornato, gliene davamo un altro ancora. E poi un altro. E poi un altro. E un altro ancora. Quindi alla fine li avremmo venduti tutti a dieci... ci avrebbero rimesso un casino, un sacco di gente si sarebbe inkazzata, il culo l'avrebbero fatto al Pastrano, e il diametro del suo buco del culo si sarebbe incrementato in maniera esponenziale.
L'idea era divertente.

Per cercare di dissimulare l'handicap, scrissi su un foglio "DVD ULTIMI PEZZI, 15 EURO!" e, col pretesto di spacciare DVD, mi feci un giro per i seminari, finalmente in santa pace.

La clientela fu presto suddivisa in tre grandi categorie: la maggioranza mi chiedeva magliette, ed erano finite, un Luca Capitani secondo gruppo (scarso) comprava il dvd per lo spregio di prenderlo a cinque/dieci euro in meno degli altri amici coglioni e rinfacciarglielo. E poi c'era il terzo gruppo, ovvero i pochi sfigati che l'avevano pagato 20 euro, venivano da noi e ci dicevano: "Non comprerò mai più niente da voi! Che schifo!"

Tra tutti, vale la pena di segnalare una giovane donna, anche abbastanza pheega, che, sfidando la repulsione, mi si avvicinò e disse: "Posso pagare col POSTAMAT?"

Col P O S T A M A T???!!!
PROBABILE.

"No, mi spiace... comunque non accettiamo nemmeno il bancomat..."
"Oh... sapete dove c'è un Postamat qua a Laigueglia?"
"C'è un bancomat poco più avanti!"
Alessia Mattalia e Marcello Giordano "No, col bancomat non funziona, mi serve un Postamat..."
"Mi spiace..."

Il POSTAMAT.
Voleva pagarci col POSTAMAT.
TERZO MONDO.

Unica altra bizzarria un signore che aveva in mano un cestino in vimini con dentro un bel po' di cd.

"Ve li posso lasciare da vendere? Suoniamo stasera..."
"Come no! - gli dissi - A quanto li vendo?"
"Dieci euro!" rispose, prima di sparire nel nulla.
Finalmente un prezzo ragionevole.

CONCERTO

La serata iniziò per una volta puntuale, rendendo evidente al mondo che l'unica cosa che aveva rallentato tutto nelle sere precedenti era il concorso Percfest: non per vantarmi, ma era l'unica cosa gestita da me.

I primi ad esibirsi furono Gilson Silveira e Djalma Correa, accompagnati dall'ottima Camilla. Un po' di sani ritmi brasiliani che fanno sempre bene alla salute. Poi Rosario Bonaccorso ed Andrea Mazzanti, prodigio dodicenne... se penso che a dodici anni io ero bravo solo a farmi pippe... adesso invece... bah, la vita è così.

Seguiva, come gli altri anni, HEY CI SIAMO ANCHE NOI, con Marco Fadda e Dado Sezzi, e poi La nuova cordataLA NUOVA CORDATA, un gruppo di bambini guidati da Gaspare Bonafede. Erano affetti da sindrome di Down, ma per la loro età avevano un'abilità sorprendente.
"Comprate i nostri cd al banchetto!" disse Gaspare a fine esibizione.

Solo allora scoprimmo che i cd misteriosi che ci erano stati dati da vendere erano i loro e, senza esagerare, si riversò sul banchetto una fiumana umana... vendettero più loro da soli di tutti gli altri articoli del banchetto sommati, c'era addirittura chi dava PIÙ SOLDI di quanti ne fossero richiesti. E i dvd del Percfest soka.

Dopo di loro la premiazione di Marco Iannetta, che tremava come una foglia e aveva un sorriso da 32 bit stampato in faccia. Per sua fortuna l'attimo fu breve, altrimenti ci sarebbe rimasto secco.
Poi Barbara Casini in tutto il suo splendore ed infine il piatto forte: The Great Naco Orchestra! Finale da favola con Dream, come sempre. Anche quest'anno avrei canticchiato il ritornello per gli undici mesi successivi. Però stonato. Nessuno è perfetto.


The Great Naco Orchestra

AFTERHOUR

Finito il concerto, era il momento dei saluti: la gente della piazza ormai si era affezionata al nostro banchetto privo di pheega, e veniva da noi a stringerci la mano e darci l'addio... a Uollano, al Kompagno Gillette, al sottoscritto, insomma, l'unico a non essere minimamente cagato era Grumo. E Grumo era l'unico che era rimasto ininterrottamente al banchetto tutte le sere. È giusto così.

Era tempo di jam, ma da Pacan e Mayflower non provammo nemmeno ad entrare, c'era coda fino al budello.
Facemmo un giro, incontrando il capo Rosario che, quest'anno, era finalmente contento: di magliette non ne avevano fottute quasi nessuna! Eh sì, le avevamo tutte regalate.
In compenso i DVD erano rimasti quasi tutti invenduti, ma per quello avrebbe allargato il culo al Pastrano. Peace and love!

Ci svaccammo sul lungomare, assieme agli Angelo & Friends ed al vincitore Marco Iannetta, che era in crisi di delirio di onnipotenza.
"Marok! Ho vinto il Percfest! Ed ero arrivato ultimo!!! Marok!!!"

In tale e tanto contesto di euforia, ebbrezza ed handicap, quello messo peggio era senza dubbio Uollano: girava per il lungomare con due chitarre, tirandone fuori ogni tanto qualche accordo casuale, ed era convinto che tutto ciò materializzasse la pheega. L'unico a cagarlo fu Pippo PaneneroPippo Panenero, che si mise a duettare con lui. Non mi sembra che tutto ciò portasse questa gran dose di pheega, ma... come disse il Maestro, vi credo.

Alle tre e mezza Angelo & Friends si erano già arresi, tanto che ci mandarono affanculo e se ne andarono a dormire.
Uomini di poca fede... se ne andavano proprio quando stava per arrivare pheega...
Cioè, ancora non si vedeva, ma noi sapevamo che sarebbe arrivata!

Alle ore quattro gli unici superstiti furono Uollano, Grumo, il Kompagno Gillette ed il sottoscritto.
Ci trasferimmo sul molo, perché sul molo c'è la vita e c'è la pheega.
Eravamo solo noi quattro, in tutto il molo.

Handicap sul molo

AGONIA

Passammo una splendida ora a cantare il Volo della fenice di Alan Magnetti, finché, uno dopo l'altro, il Kompagno Gillette e Grumo ci salutarono.
Uollano ed io invece decidemmo di non tradire l'imperativo, ovvero fare l'alba. Non ci potevamo più tirare indietro.
L'sms inviato al Favone Grassone fu un valido diversivo, ma stava salendo un vento freddo, non avevamo più alcool e l'attesa si stava rivelando più traumatica del previsto.
"Tanto manca poco - commentava Uollano - l'alba arriverà alle cinque!"
"L'alba sarà alle cinque a casa tua in Puglia e PiombinoKastrox - risposi - Qua ci abito e l'alba l'ho sempre vista alle sette..."
Mi misi a fissare il mare in direzione nord est, pensieroso.
"Be', però ci abito ad Agosto... ora che siamo a Giugno sarà un po' prima, tipo alle sei e mezza..."


L'alba


AFTERDAY

Il sole mi sorprese, sorgendo alle sei spaccate. Un'ora di differenza in soli due mesi. Fico.

Lo show Vedere l'alba in una città di mare rivolta a levante è sempre uno spettacolo, ma a Laigueglia di più.
Le strade e le piazze, completamente deserte, esplodevano di luce, di vuoto e di silenzio dove di norma abitano la folla, il bordello, il troiaio ed il caos... stranissimo, surreale.

Uollano ed io, in preda a un alcoolico delirio di onnipotenza, violammo il santuario ora incustodito e saltammo sul palco del Percfest, improvvisando uno show che non sarebbe mai stato visto da nessuno. Per fortuna.

"Ho suonato sul palco del Percfest!!!" disse Uollano.
"Boh, io ho suonato sul palco di Ian Paice..." risposi.
Uollano si ammutolì... poi ripensò a me che suonavo il basso con la tastiera, fece un collegamento mentale imperscrutabile e sentenziò: "È quasi ora di colazione..."

Facemmo un giro nelle vie deserte e piene di luce, girammo tutto il budello in lungo e in largo, in altezza e in larghezza, ma non c'era un cazzo di bar aperto. Gente che alle sei e mezza di mattina dorme... proprio non la capisco.
Finalmente alle sette aprì quello davanti alla stazione, così potemmo concederci un cappuccino, una brioche, un soka un fankulo e un PiombinoKastrox.

Il mio pubblico Con un pizzico di malinconia, vidi che era tempo di passare per l'ultima volta all'albergo gentilmente offerto dal Percfest. Non a dormire, naturalmente... solo a prendere i bagagli.

Tutti gli handicap sarebbero ripartiti in mattinata, solo io ed il kompagno Gillette saremmo rimasti, come samurai giapponesi che non si arrendono alla fine della guerra.
Era l'occasione per fare qualche altro giorno di mare e di sole, e poi c'erano da finire i buoni pasto del Percfest.

Il kompagno sarebbe rimasto nel suo bellissimo campeggio ed io un hotel "una stella" per pezzenti di fianco a quello pagato dal Percfest... d'altronde non avevo grandi esigenze, mi bastava un cesso con un bello specchio, per farmici le foto.

Posati i bagagli nella hall del nuovo albergo, andai a farmi un giro per il budello per vedere che cazzo facesse la gente al mattino. Era il giorno del grande esodo, la Laigueglia musicale si svuotava, la Laigueglia VoiFateMusicaDaMmmmerda tirava un sospiro di sollievo.

Nonostante i buoni propositi di fare no stop e non dormire nemmeno un minuto, mi stavano venendo dei colpi di sonno allucinanti. Così, prima di cadere a terra stecchito, mi svaccai su una panchina e dormii un'oretta. Unica compagnia i camion della monnezza che mi giravano intorno, indecisi se caricarmi o meno.

Artista da Fotoaldo Ivan Piombino era già ripartito, Grumo e Uollano invece mi aspettavano da FotoAldo alle dieci: se ne sarebbero andati col treno di mezzogiorno ma prima volevano masterizzarsi il dvd con le loro foto, scaricate sul computer di Fotoaldo. Arrivai quasi puntuale, appena in tempo per vedere FotoAldo che esclamava, con aria stupita: "Toh, il masterizzatore mi dà errore!"
"Come dà errore?"
"Eh, non lo so... sei te l'informatico... come devo fare?"

Un'occhiata allo schermo, Nero diceva chiaramente che il supporto non era valido.
"Mmmm... senti, hai MAI masterizzato qua sopra un dvd?"
"No, perché?"
"Perché temo proprio che questo non sia un masterizzatore dvd..."
"Ah... boh... può darsi..."

Era bello osservare la tranquillità e la serenità di FotoAldo. Dovevamo masterizzare in un'ora e mezza tre copie di tre giga e mezzo di foto e lui non aveva il masterizzatore dvd... perché preoccuparsi?

Grumo si accontentò di masterizzare solo le sue foto, che pesavano in tutto 400 mega, quindi per lui fu sufficiente un cd normale e potè partire felice.
Uollano invece partì con la consapevolezza che i suoi due giga e mezzo di foto erano completamente FOTTUTI, per sempre, senza possibilità di recupero, in perfetto stile Ivan Piombino.
Io avevo già deciso di rimanere qualche giorno in più causa cazzeggio, ma avvisai FotoAldo: non me ne sarei andato da Laigueglia se prima non avessi avuto il giga di MIE foto riversate su un qualunque tipo di supporto digitale.

Di fronte ad una tale minaccia qualunque mente si sarebbe ingegnata, così FotoAldo si fece prestare da qualche anima pia un portatile con masterizzatore dvd, io gli lasciai una compact flash da 256 mega e lui passò la giornata corrente e quella successiva ad usarla per travasare sul portatile i 4 giga.
Certo, poteva masterizzare i 3 giga e mezzo su sei cd normali, poteva usare un cavo per collegare i due computer, ma non volli distoglierlo dalla sua brillante impresa. Cazzi suoi.

Mentre FotoAldo si spaccava il culo, decisi che era tempo di andare in spiaggia, così mi incamminai per il lungomare quando udii una voce.
"Marok!"
Mi voltai, era Marina Massa, l'assessore al turismo di Laigueglia.
"Ciao..."
"Marok, vai in spiaggia?"
"Be', sì, c'è un bel sole..."
"Vuoi venire nel mio stabilimento? Tutti voi che avete lavorato al Percfest sarete miei ospiti!"
"Sul serio? Grazie!!!"
Fantastico, avevo sdraio ed ombrellone completamente gratis!

In spiaggia incontrai un po' di volti noti, musicisti, Angelo & Friends, persino il Pastrano che prendeva il sole obliquo, fu bello ritrovarsi tutti ancora assieme, richiamati dal suono della parola GRATIS!
Mancava solo una persona: il kompagno Gillette.
Lo vidi vagare come un profugo sul lungomare, così lo chiamai e gli dissi che in quanto lavoratori del Percfest ci spettavano sdraio ed ombrellone aggratis.
"Lavoratori Percfest? Ma io... non..."
"Zitto e dormi!"

Ricapitolando, al Kompagno Gillette che non aveva fatto assolutamente un cazzo, si era trionfalmente guadagnato cibo e spiaggia gratis fino alla fine del nostro soggiorno a Laigueglia. Grumo, che di noi era quello che più si era spaccato il culo, soka. Anche per queste cose amo questo pianeta.

La sera di Martedì rientrai finalmente in possesso delle foto, dopo due giorni passati a dormire, bere, bestemmiare e dialogare di filosofia in compagnia del kompagno Gillette... furono bei momenti, mai però belli come l'ultimo, inevitabile, improrogabile e definitivo vaffankulo!