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Come ho passato lo scritto di Analisi 1 - 12/4/1995
Era il mese di Aprile e, per la quinta volta, mi accingevo a provare lo scritto di Analisi 1, l'unico passaporto per evitare la legione straniera.

Far parte degli irriducibili plurisegati a rischio Naja era un grande onore, a cui solo pochi eletti potevano aspirare.
Il più pittoresco rimaneva sicuramente MandingoMandingo, che per un terzo era testa capellata, per un terzo busto, privo di collo, e per un terzo zampette, che terminavano in piedi a papera, divergenti di 90 gradi.
La fissa di Mandingo era rallentare i PC per far girare il MAME coi giochi del commodore 64. Però, quando iniziava a studiare, era serissimo... si metteva davanti al libro, sbarrava gli occhi, si tappava le orecchie e diceva: "Ok, adesso basta cazzate! Studio! Secco!".
L'impegno durava un minuto, forse due... poi Mandingo si alzava e si metteva a fare qualunque altra cosa, da qualunque altra parte.

Il suo opposto era il giovane JocoJoco, un fan dell'Amiga che cercava in tutti i modi di farla andare veloce come un PC. Attenzione, però: non l'Amiga normale, che aveva una sua dignità, ma la 4000, un nuovo modello che NON leggeva i giochi di quelle vecchie... e a Joco piaceva tantissimo.
Anche il lato analogico di Joco era uno spettacolo: i suoi pochi capelli si mandavano affankulo tra loro e la sua voce era un misto tra Mangoni e Bimbo Gigi, per timbro e potenza espressiva.
Soprattutto, però, Joco era sempre in ritardo, perché non riusciva mai ad interrompere quello che stava facendo: alle otto di sera, toccava ai bidelli schiodarlo dallo schermo... o non potevano andare a casa.

Un altro personaggio notevole era il mitico BudoBudo, che nel gruppo di Analisi1 si sentiva sempre fuori posto, perché era più alto di un metro e 70.
Budo aveva già fatto Naja e quindi adesso se ne fotteva e lampeggiava: si faceva vedere a scuola cinque giorni, spariva per cinque mesi, poi riappariva e riprendeva le frasi interrotte, come se il tempo non fosse passato!
Sfortunatamente, anche gli esami sul libretto erano sempre gli stessi.

Infine, i due membri più autorevoli del club: Pongo e Portorotondo.
Molto bassi e molto pelati, avevano diversi anni più di noi e li avevano passati TUTTI a smanettare nell'aula di laboratorio.
In qualche modo, erano riusciti ad avere l'esonero dalla Naja, quindi ormai se ne sbattevano il cazzo e tentavano gli scritti per tradizione, così, perché era bello... ma la loro fedeltà era commovente: al fondo di OGNI foglio di iscrizione a TUTTI gli appelli di QUALUNQUE materia c'era SEMPRE il loro nome, da millenni.
E venivano sempre, puntualmente, SEGATI.
LE BASI
Il corso di Analisi 1 era tenuto da una vecchia prof di Palazzo Campana, il dipartimento di matematica. In quanto tale, il contatto con gli informatici le faceva salire il nazismo, però spiegava molto bene... almeno, questo è quanto raccontavano i pochi che avevano seguito il corso fino alla fine, cioè fino a febbraio del 1994.

Noi ci eravamo accontentati delle prime puntate, il resto lo avevamo letto negli appunti di un tizio che chiamavamo il Filosofo, perché aveva capito tutto della vita: si era iscritto ad un corso di laurea chiamato "Filosofia ad indirizzo informatico", cioè poteva cazzeggiare e smanettare quanto voleva, su da noi, e poi poteva scampare Naja dando a tempo perso gli esami ridicoli di Palazzo Nuovo.
Soprattutto, una volta laureato, il Filosofo non avrebbe MAI in nessun caso trovato lavoro... mentre noi, con informatica, potevamo solo sperare di crepare prima di finire gli esami.

A spregio, le iscrizioni a Filosofia Informatica erano state CHIUSE nel 1993... quando eravamo arrivati noi. Come premio di consolazione, però, il Filosofo ci lasciava fotocopiare i suoi leggendari appunti, che erano una meraviglia: chiari, sintetici e completi! Lui, che li aveva scritti, li conosceva a memoria... ed era stato segato per TRE volte, prima di passare l'esame.

"Faremo di meglio - dissi - è una promessa!"
Mercoledì 7/9/1994 - LA MIA PRIMA VOLTA
La prima volta che avevo provato lo scritto era stata a settembre... un'esperienza formativa: per SEI ORE non si poteva uscire dall'aula, neanche per andare al cesso... a meno di non consegnare il compito e andare affankulo.
Però sul banco si poteva tenere TUTTO: libri, quaderni, calcolatrice... TUTTO!

E infatti, modestia a parte, avevo davvero fatto un ottimo scritto!!!
Era un vero peccato che la prof non fosse d'accordo.

Dei quattro esercizi, NON avevo fatto l'ultimo, l'integrale... cose che capitano.
Però il primo ed il secondo, una funzione ed un limite, li avevo brutalmente copiati da McLaud e dallo Yeti... ed infatti erano giusti, perfetti! Infatti LORO avevano passato lo scritto senza problemi.
L'ago della bilancia, quindi, era il terzo: una serie numerica.
Mi piacevano le serie, l'avevo fatta da solo... ed era esatta, E S A T T A, dall'inizio alla fine:

an = (1/e)/(n+1)^1/2.

Attorno a quell'uguale, la prof aveva disegnato un Urlo di Munch, fatto solo di punti esclamativi rossi... e l'errore peggiore fu chiederle spiegazioni: "Come fa Lei a scrivere BESTIALITÀ del genere? Una serie non può essere UGUALE a qualcosa... una serie TENDE a qualcosa! an ~ 1/e eccetera. Lei è proprio UN INFORMATICO! Si vergogni!!!"

E fu così che venni segato... per una TILDE!
Le volte successive, invece, era andata decisamente peggio... ma la musica stava per cambiare.
Giovedì 9/3/1995 - IL SUPPORTO TECNICO
Un freddo giovedì di marzo provai per la quarta volta analisi 1.
Decisamente, non era una bella giornata: aveva appena smesso di nevicare, la scuola era avvolta nella nebbia e nell'aula faceva parecchio freddo... quindi, dopo un paio d'ore, iniziò a scapparmi da pisciare.
Dopo quattro ore, NESSUNO dei quattro esercizi mi era ancora venuto ed avevo deciso di ritirarmi, andare al cesso e poi affankulo.

Mentre camminavo verso la cattedra, la mia attenzione venne catturata da un tizio nelle prime file, che stava usando una sorta di calcolatrice grafica, che gli disegnava le funzioni su un display. Era lì, in bella mostra... e la prof nazista non diceva un cazzo.

In quell'istante, finalmente, capii la verità, cioè che ero SEMPRE stato un COGLIONE!
Subito dopo, iniziai a setacciare i negozi di mezza Torino.

Le calcolatrici grafiche costavano una fortuna, ma le mie vicende mossero a pietà un'amica di mia mamma, che decise di regalarmi quella dei suoi figli, modello HP48, senza neanche la speranza di riaverla indietro.
Tanto, a loro non serviva più... perché... si erano tutti laureati... in tempo!
E adesso lavoravano!!!
Mica come qualcun altro...

Assieme alla calcolatrice, c'era il manuale di base per le prime facili istruzioni, un libretto di 871 pagine che sembrava richiedere un dottorato in linguaggi avanzati di programmazione solo per capire l'indice.
Ecco un breve passo tratto dal capitolo 1: "Per cominciare".
Chiamare l'espressione algebrica del tasso di trasformazione "rate".
Dal momento che il modello del tasso di trasformazione che é stato fornito comprende una funzione trigonometrica, si deve selezionare un modo angolare. Predisponendo la modalità radianti apparirà la scritta rad, uno dei varii indicatori che appaiono nella sezione superiore del visore quando l'hp48 si trova in certi modi operativi. Un'altro indicatore, "alfa", compare quando il calcolatore si trova in modo immissione alfabetica.
Chiusi per sempre il manuale, iniziai a smanettare e, dopo un pomeriggio, arrivai alla conclusione che, per cancellare un errore, o comunque per ritornare al menu principale, l'unico modo era togliere e rimettere le pile.
Nei casi più gravi, occorreva anche farsi vedere con un martello in mano... sembra incredibile, ma funzionava. Sempre!

A tarda notte, l'hp48 era diventata mia amica e sboccava grafici di qualunque funzione, dalla più stronza alla più handicappata.
Il primo traguardo era raggiunto: un esercizio del compito era assicurato.
Lunedì 10/4/1995 - IL MIRACOLO
Mancavano due giorni all'esame ed eravamo tutti in laboratorio a fare casino vicino alla gente che studiava, quando uno dei miliardi di amici di Mandingo ci corse incontro ed urlò: "Cazzo, ragazzi, HO FREGATO IL TESTO DEL COMPITO DI ANALISI 1!"

Il resto si perse, sotto un rumore indistinto di parolacce, sedie, floppy e corpi avidi, bassi, grassi e sudati che rotolavano verso il foglio dei miracoli, che io immaginavo dicesse: "Soooka, siete su scherzi a parte!".
Invece... era DAVVERO il testo del compito, c'era la data e tutto quanto.

"Ma dove cazzo l'hai trovata?"
"Minchia, avete presente la bacheca dei prof? Quella degli avvisi?"
"Eh..."
"Be', un foglio si è staccato... questo. Se lo giri dall'altra parte, c'è un normale avviso..."
"Cioè, mi vuoi dire che la prof nazista ha stampato il testo del prossimo esame DIETRO a un avviso e l'ha appeso in bacheca, davanti a tutti?"


A quanto pare... era proprio così.
Anzi, magari era sempre stato così... ed era la prima volta che qualcuno riusciva a notarlo: noi.

Mentre gli altri handicappati urlavano al miracolo, io lessi il foglio con calma... ed iniziai, tristemente, a capire: mancavano TUTTI gli esponenti di TUTTI i fattori. E non perché la prof fosse stata prudente, semplicemente NON ERA CAPACE a scriverli al computer: erano parti che aggiungeva a mano, all'ultimo momento, prima di fare le fotocopie!

Joco però ci disse di non preoccuparci, perché tranqui, una volta arrivato a casa, avrebbe risolto tutti gli esercizi con l'Amiga, provando con tutti gli esponenti possibili!!!
Non si era ancora reso conto che le combinazioni TENDEVANO all'infinito.
Peccato.
Martedì 11/4/1995 - IN UNA BOTTE DI FERRO
La vigilia dell'esame, Joco portò nove possibili soluzioni, generate da altrettante combinazioni di testi d'esame: a suo dire, non ne potevano esistere altre che avessero senso.
Senza dare nell'occhio, mi preoccupai di stamparle e di farne un po' di fotocopie, che avremmo distribuito di nascosto agli sfigati che davano l'esame con noi... ma avevo un pessimo presentimento.

Per fortuna, quella giornata aveva anche i suoi lati positivi: mi avevano passato un livello di Doom spettacolare, uno di quelli che riconciliano con la vita! E così, una volta a casa, mi pregustai una serata degna di questo nome, solo io ed il mio 486.

E fu allora che squillò il telefono... era Mandingo: "Marok - disse - lo sai che il compito domani è alle 8 invece che alle 9? C'è scritto in un foglietto appeso in fondo ad un angolo al piano terra!"

Non presi molto sul serio la telefonata: i compiti erano sempre stati alle nove, anche perché la scuola non é aperta prima delle otto... e l'intero mio essere si ribellava all'idea di dovermi alzare alle sette... comunque, nel dubbio, telefonai a Joco.

"Ma sì, ma sì - rispose - Mandingo l'ha detto anche a me, arrivo alle otto... ma non ti preoccupare per l'esame, siamo in una botte di ferro!!!"
"..."
"Piena di merda!"
Mercoledì 12/4/1995 - IL GRAN GIORNO
Arrivai a scuola che erano le otto meno dieci.
I portoni erano giustamente chiusi e le uniche forme di vita che ne reclamavano l'apertura erano gli scaricatori seriali, che si alzavano all'alba perché la rete del dipartimento andava più veloce e potevano tirare giù meglio i giochi, le password e i porno.

Il più malato era un tizio di Pinerolo che chiamavamo Streamer, perché girava sempre con le cassettine da 250 mega piene di roba pirata... e questa cosa gli stava sul culo, perché sognava di masterizzare cd da casa.
Però aveva fatto un primo passo, cioè aveva investito quasi UN MILIONE in un masterizzatore che era bellissimo, ma aveva un solo difetto: NON funzionava!
Ma era questione di giorni.

"Ehi, Marok! Che ci fai qua al mattino? Oh, ce l'ho quasi fatta eh! Ho cambiato driver, tra poco scriverò su cd! Poi ti passo tutto! Fankulo 'ste cassette!"
Lo diceva dall'orale di Algebra del 1994.

Dopo un po', arrivò anche Joco... sì, era puntuale!!!
Infatti, non era lui: c'era solo l'involucro esterno.
Il contenuto della buccia barcollava, accelerando, rallentando e zigzagando, come se fosse telecomandato con un joystick andato a puttane.
Era nelle condizioni giuste per dare lo scritto di analisi 1.

L'arrivo dei bidelli portò una ventata di allegria: tutti ridevano, nervosamente, perché gli altri avevano delle facce da sfigati, senza capire di essere parte della stessa scena.
E comunque, ad ogni obiezione sul perché fossimo lì, rispondevamo che era colpa di Mandingo.

Poco dopo, inaspettatamente, iniziò ad arrivare gente, tutta assieme!
Feci appena in tempo ad andare al cesso che la prof nazista aprì le porte dell'aula B, così ci fiondammo tutti il più in fondo possibile e NESSUNO venne spostato, perché eravamo stati bravi: ci eravamo messi da soli in due per fila!
Vittoria!!!

Al terzultimo banco, c'erano Budo e Mandingo.
Al penultimo banco, all'ombra dell'enorme testa capellata, si nascondevano Joco ed il sottoscritto.
All'ultimo c'erano LORO, i mitici Pongo e Portorotondo!!!
Anche loro avevano avuto una copia dei nostri fogli e ci scambiammo occhiate d'intesa: sentivamo che QUESTA era la volta buona.

Mentre gli ultimi ritardatari entravano nell'aula e la prof guardava schifata quei volti da informatici che aveva imparato a riconoscere e schifare, disposi sul banco con tutta calma la mia attrezzatura da guerra:
  • Quaderno degli esercizi.
  • Quaderno degli appunti del Filosofo.
  • Il Rodino, con le formule.
  • Il Dodero, con gli esercizi.
  • Il Bignami degli integrali.
  • Il Ferro, con le funzioni.
  • Calcolatrice Scientifica.
  • Calcolatrice Grafica.
  • I 9 fogli con le 9 soluzioni fatte da Joco con l'Amiga.
  • Tutti i testi e le soluzioni degli appelli passati a partire dal 1991, nella speranza che rimettesse qualche esercizio, o almeno ne mettesse uno simile.
  • Nove trattopen neri.
  • Due replay e due matite, nel caso i nove trattopen finissero.
ALL'ULTIMO SANGUE
La prof nazista distribuì i testi del compito alle otto e mezza, l'unica ora che non aveva senso... e la guerra poté iniziare.

Dopo una prima lettura, sui nostri volti scese il SUICIDIO: NESSUNA delle 9 combinazioni scelte da Joco combaciava con NESSUNO dei 4 esercizi del compito. Avevamo BUTTATO VIA il colpo di culo... eravamo FOTTUTI.

E va be'... come da accordi, risolsi lo studio di funzione con la mia calcolatrice grafica e feci vedere la curva agli altri handicappati! Tutto a posto... il meno era fatto.

Il secondo esercizio era un limite stranissimo, non avevo IDEA di come calcolarlo. Senza troppa convinzione, iniziai a sfogliare le vecchie soluzioni dei testi d'esame... e lo trovai UGUALE in un compito del 1993! Mi feci violenza per soffocare un urlo... poi lo indicai agli altri handicappati e lo copiai al volo, direttamente in bella. Eravamo al 50%... 2/3 della sufficienza!

La serie numerica sembrava facile, poi a me le serie vengono sempre bene... così, la facemmo ognuno per i cazzi propri e confrontammo i risultati... che non combaciavano.
Alla fine, Joco decise di fidarsi e la copiò da me.

Ok, per me si poteva anche consegnare così... anche perché il quarto esercizio, l'integrale, era IMPOSSIBILE.
Joco, però, mi fece segno di aspettare, perché stava riuscendo! Non era molto credibile, ma cos'avevo da perdere?

A mezz'ora dalla fine, l'ultima spedizione era pronta. Il foglio di Joco partì dalla sedia di Joco, svolazzò per un po' a mezz'aria e poi cadde per terra esattamente a metà tra me e Joco, alla mia sinistra. Spostai tutta la mia roba a sinistra e, in un attimo che la prof nazista abbassò lo sguardo, mi spostai di una sedia a sinistra e rimasi immobile. Dopo un po', lei guardò verso la mia zona, non notò nulla di particolare e continuò a leggere.
Ripetei la stessa operazione una seconda volta, con successo.
Poi mi distesi per terra e, con la punta delle dita, riuscii ad afferrare il foglio e a metterlo sotto il banco, appena in tempo prima che gli occhi del nazismo guardassero di nuovo dalla mia parte!
Così copiai comodamente anche il quarto esercizio... non avevo la minima fiducia nelle capacità matematiche di Joco, ma sarebbe stato stupido buttare via un'opportunità.

Joco consegnò poco prima di me e, uscendo, lesse la soluzione.
Dalla porta, mi faceva dei segni strani circa i risultati, ma non riuscivo a capire un cazzo... anzi pensavo mi prendesse per il culo. Così consegnai, lessi la soluzione e mi accorsi che avevo sbagliato solo il terzo esercizio, la serie, quella che avevo fatto per i cazzi miei!
Quindi, se non avessi copiato l'integrale di Joco, mi avrebbe sicuramente SEGATO!
Se Joco non avesse copiato la serie da me, avrebbe preso 30!
Joco non era contento.
Giovedì 13/4/1995 - I RISULTATI
L'indomani pomeriggio andai a vedere i risultati e rimasi profondamente commosso: in tutta l'aula, gli UNICI a consegnare il compito eravamo stati NOI SEI... tutti gli altri si erano ritirati!
E NESSUNO di noi sei era stato SEGATO!
Quindi, anche PONGO E PORTOROTONDO AVEVANO PASSATO ANALISI 1 CON NOI!!!

Fu un evento così incredibile che, dopo tre settimane di solleone, iniziò a piovere... e le statue della Madonna in tutta Italia iniziarono a piangere!

E così, ancora oggi, , non mi rendo ancora bene conto di come ho fatto a passare Analisi 1: rimarrà per sempre un lato dubbioso della mia esistenza... comunque, spero che non sia una cosa grave! Prima o poi a tutti succede, è destino!!!

Adesso, però, mi dovevo preparare per la grande sfida: l'orale.
E poi, soprattutto, lo scritto di Analisi 2!

Intanto, però, andate tutti doverosamente, improrogabilmente ed asintoticamente affankulo.